Marco Bellocchio oltre ad aggiudicarsi ben 15 nomination al premio David di Donatello per il suo film “Vincere”, risulta essere anche molto gradito agli americani con questa sua ultima fatica, che vediamo posizionata al terzo posto nella top-ten dei film più amati dalla critica statunitense. Ovviamente unico film italiano in classifica perché raramente abbiamo tanto prestigio e se capita, è quasi sempre con film che hanno a che fare con la nostra storia o meglio la parte oscura della nostra storia che riesce sempre a commuovere i cuoricini americani e a metterci in certi stereotipi in cui a volte noi stessi ci rinchiudiamo.
La storia è semplice, l’ascesa al potere di Mussolini vista dagli occhi della sua moglie-amante Ida Dalser, rinchiusa in un manicomio assieme a suo figlio Benito Albino. Il personaggio in questione non è molto conosciuto dai più, anche perché questa storia fu sempre tenuta abbastanza nascosta all’opinione pubblica fino a quando nel 2005 due giornalisti RAI decisero di farci un documentario.
Ed ecco che subentra Bellocchio, che dopo “Buongiorno notte” non si fa più sfuggire i pezzetti più interessanti della storia scomoda del nostro paese, musicata a suon di opere liriche ad accentuare la drammaticità del racconto all’italiana.
Il New York Times ha definito il film: Un grido prolungato a volte sfibrante a volte esteticamente tonificante. Non si riferirà mica agli strilli della Mezzogiorno?!
Fonte: Ansa.it