Regia: Garry Marshall
Cast: Bradley Cooper, Taylor Lautner, Jessica Alba, Anne Hathaway, Julia Roberts, Ashton Kutcher, Jennifer Garner, Emma Roberts, Topher Grace, Patrick Dempsey, Jamie Foxx, Eric Dane, Queen Latifah, Shirley MacLaine, Hector Elizondo, Taylor Swift, Carter Jenkins, Jessica Biel, George Lopez
Durata: 125 minuti
Anno: 2010
Se già S. Valentino porta con sè un’insostenibile serie di sfruttamenti commerciali di tutto ciò che è relativo al sentimento amoroso, un film che ha la parola S. Valentino nel titolo (originale) è la cosa peggiore che ci possa essere. Così Appuntamento con l’amore, che da noi esce con un po’ di distanza dalla fatidica data ma lasciando immutato il fastidio per lo sfruttamento becero della banale poetica amorosa, sostituisce al sentimento il sentimentalismo, cioè all’emozione la sua rappresentazione becera.
Un cast di star molto nutrito in grado di generare interesse, una storia a lieto fine garantito e una struttura che incrocia diversi episodi con un forte ritmo, molta musica di sottofondo e alcune gag (poco divertenti ma molto rumorose) garantiscono il risultato all’americana, quello per il quale anche il film peggiore non annoia ma “scorre”.
Sarebbe però da chiedersi che razza di intrattenimento sia. Lontano da qualsiasi pregiudizio contro le commedie sentimentali (che anzi sono un genere esaltante!), il motivo vero per il quale non si può che essere contro questo film è la profonda truffa perpetrata allo spettatore a cui viene promesso qualcosa che non è mantenuta.
Viene promesso del sentimento e non c’è, vengono promesse risate e non ci sono e infine viene promesso un film leggero e vivace, mentre ci si trova davanti ad un polpettone che promuove un’ideologia a proposito delle leggi amorose che reggono i rapporti tra uomo e donna nè interessante nè coinvolgente (che è peggio).
Appuntamento con l’amore è semplicemente cattivo cinema, sia dal punto di vista di linguaggi ed idee sia da quello più immediato dello spettatore di S. Valentino, che comunque paga un biglietto e non merita di ricevere una confezione di cioccolatini a forma di cuore in cui il cioccolato è scadente.
E’ pessimo anche il riferimento finale a Pretty Woman fatto da Julia Roberts (che aveva girato quell’epoca successo proprio con Gary Marshall).
Qual è la linea di confine tra intrattenimento leggero e cinema pessimo? Quando si sconfina nello sfruttamento più becero? Qui le altre critiche