Terminano le riprese italiane di Rasputin
Rasputin, il nuovo film del regista Louis Nero, sta per lasciare l’Italia. Questa settimana infatti, l’ultima di febbraio 2010, finiscono le riprese a Torino. Le misteriose e rarefatte atmosfere dell’antica San Pietrogrado (come allora veniva chiamata San Pietroburgo) sono state ricreate nell’arco di due mesi in Piemonte: in teatri di posa e nei luoghi più importanti e sfarzosi della città di Ciriè (Palazzo D’Oria, Villa Remmert, il Duomo, la Chiesa di San Giovanni e la Chiesa di San Martino), e nell’ex-cimitero seicentesco di San Pietro in Vincoli a Torino. Nelle prossime settimane la troupe partirà per le ultime riprese a San Pietroburgo.
Il film racconta la storia di Grigorij Efimovič Rasputin, considerato uno dei personaggi più più inquietanti e controversi del Novecento. Qui sotto troavte la storia:
Il 19 Dicembre 1916, l’ultimo dicembre dell’Impero Romanov, un complotto contro l’uomo più misterioso della Russia si stava attuando a opera di alcuni tra i più noti ed influenti personaggi della corte. Attraverso la narrazione storica si affronta il mistero della vita e della morte del “Santo-Demonio”:Grigorij Efimovič Rasputin. Rasputin, uno dei personaggi più enigmatici e controversi del XX secolo, è il contadino divenuto consigliere dell’ultimo Zar Nicola II di Russia. Rasputin: l’uomo odiato e temuto nei circoli di governo per il suo potere ipnotico nei confronti della coppia imperiale; l’uomo che con il suo alone suggestivo ha sedotto dame dell’aristocrazia e donne del popolo; l’uomo adorato dalla Zarina Alessandra Feodorovna per aver salvato con le sue facoltà da guaritore suo figlio ed erede al trono, l’emofiliaco principino Aleksej. Un uomo che ha pagato con la vita l’amore verso il potere di coloro che gli erano a fianco. Si parte dalle ultime e rocambolesche ore della sua vita, dalla morte tanto famosa quanto misteriosa di colui che venne ritrovato nel fiume Moika che attraversava San Pietrogrado, ricoperto da una crosta di ghiaccio e ferito gravemente, col viso sfigurato e le mani legate da una corda. Quel 19 dicembre frotte di persone, con fiasche, brocche e secchi, accorsero ad attingere acqua nella speranza di acquisire i misteriosi poteri del contadino, di cui tutta la Russia aveva sentito parlare. Come quei gesti furono punto di partenza della consacrazione di un mito, così gli stessi gesti saranno il punto di partenza del nostro racconto, nella ricostruzione della nascita del suo personaggio e degli uomini intorno a lui. Descrivendo l’affascinante mondo degli ultimi eredi della dinastia Romanov e attraversando gli stupendi e sfarzosi scenari delle loro residenze, ci si spingerà fino alle Sette occultiste dell’antica Russia: un viaggio emozionante sulle ali della leggenda di uno dei personaggi più inquietanti e controversi del Novecento.
