In occasione della mia triplice visione di Avatar ho avuto modo di vedere alcuni trailer delle prossime uscite italiane in 3D e proprio non posso fare a meno di raccontarvi quello che ho visto.
Scendendo nel dettaglio, sono tre i trailer che mi sono gustato dietro i miei occhialini neri. O meglio… due me li sono gustati, uno l’ho drammaticamente subito.
Andiamo con ordine, ve li racconto uno per uno puntando l’attenzione su tre aspetti molto importanti, uno per ciascuno.
Come probabilmente sapete il 2010 sarà l’anno del ritorno in sala di Toy Story. Il trailer è al solito divertente ed è quello che vedete in lingua originale qui sotto. Vivace, allegro e quel pavimento che qui si intuisce essere molto profondo lo è effettivamente in maniera assolutamente realistica.
I personaggi sono belli tondi, passano uno dietro l’altro, si muovono veloci e lo fanno avanti e indietro su quel piano inclinato tanto profondo.
Insomma un trailer ben fatto (al solito Pixar) ed una dimostrazione di 3D molto funzionale ma assolutamente non votata alla spettacolarizzazione. Ricordate questa frase per il proseguio del post.
Il secondo trailer che ho visto è quello di Il richiamo della foresta, e qui arrivano le note dolenti.
Non faccio nessun riferimento alla storia o al film in generale ma voglio puntare la vostra attenzione sul 3D.
Il trailer è assolutamente inguardabile!
Mi sembra estremamente evidente che il film sia stato girato con una tecnica 3D assolutamente superata o più probabilmente che sia stato girato in 35mm e poi “trasformato” in 3D.
Difficile seguire le immagini, la vista si accavalla. L’effetto si limita ad uno sfondo e a personaggi che sono in realtà in due dimensioni ma si trovano su un piano più avanzato.
Per capire meglio (ed anche perchè non resistevo) ho provato a togliere gli occhialini ed ho scoperto che l’intera immagine sullo schermo è virata in 3D, vale a dire che tutta l’inquadratura si vede sfalsata, l’impressione è di vederci doppio. Immagino che questo voglia dire che la pellicola è stata “sdoppiata” in post produzione
Faccio questa riflessione perchè facendo lo stesso esperimento durante la visione di Avatar potrete notare che l’immagine sullo schermo è molto variegata. Se prendete una qualunque inquadratura guardandola senza occhialini scoprirete che ci sono zone fuori fuoco, altre zone con l’immagine sdoppiata e altre ancora perfettamente visibili e a fuoco.
Spero di essermi spiegato ma se vi trovate in una sala 3D nei prossimi giorni potete ripetere l’esperimento.
Consiglio per tutti: se andrete a guardare Il richiamo della foresta, evitate decisamente la versione 3D.
Terzo capitolo del post e terzo trailer: Alice in wonderland.
Sono da sempre affascinato da Tim Burton e quindi dichiaro di essere di parte, tuttavia il trailer di Alice promette un film davvero spettacolare.
Intanto l’effetto 3D è assolutamente paragonabile a quello ottenuto in Avatar, funzionale, profondo, rotondo.
A differenza del film di Cameron però, in Alice sembra che Burton abbia utilizzato il 3D per creare effetti realizzabili solo con questa tecnologia.
Alice-Wasikowska cade nel buco e in sala piombano una serie infinita di oggetti che ci passano accanto, il cappellaio-Depp lancia due rotoli di tessuto direttamente in faccia agli spettatori, ma soprattutto…
…ma soprattutto dal bosco sbuca uno stregatto che viene pian piano fuori dal centro esatto dello schermo e si ferma in sala. Ma non solo in sala di fronte a noi, il faccione ce lo troviamo proprio accanto ed a stento resisto al desiderio di provare ad abbracciarlo.
L’effetto (provato in tutte e tre le sale) non deve aver coinvolto solo me se è vero che in due occasioni i bambini presenti in sala si sono lasciati andare in un Ooooh sorpreso e pieno di stupore (nella terza sala di bambini non ce n’erano ma il mormorio si è udito ugualmente).
Vi lascio con lo stregatto o volete sapere altro?
Ma si… vi lascio con lo stregatto.