3 volte Avatar in 3D a Milano

3 volte Avatar in 3D a Milano

Di Jak

Il quarto post della nostra iniziativa 3 volte Avatar in 3D in giro per l’Italia viene da Milano con leotruman che ci fornisce l’analisi più completa ricevuta fino ad ora: anche lui ha potuto provare l’XpanD.

AVATAR e la magia di volare su Pandora per 3 volte in un weekend

Quando ho letto che Screenweek dava la possibilità di diventare suo reporter per un evento speciale mi sono detto: “Voglio essere io!”. Se poi l’evento in questione riguarda addirittura il film di cui ho seguito la lavorazione per anni ( fin dai primi rumors sul titolo, sulle tecniche che sarebbero state utilizzate …), vale a dire “AVATAR” di James Cameron, ho poi gridato: “Eccomi! Sono la persona che fa per voi! Non potete non scegliermi …”.

E così è stato e sono diventato reporter per caso, incaricato di confrontare la visione 3D del film in alcuni cinema della zona in cui vivo.

E partì così la caccia al biglietto nei migliori cinema della zona metropolitana di Milano, per assicurarmi i posti migliori nelle sale migliori. Una sfida fatta di carte di credito, di siti andati in crash, e di code alla biglietterie. Sì, perché ho avuto pure l’onere e l’onore di fare per la prima volta in vita mia una coda pomeridiana fuori da un cinema in attesa di apertura, per prendere i biglietti tanto agognati che mi sarebbero serviti qualche giorno più tardi. Quante emozioni Avatar!

Con tutti i biglietti in mano, ho potuto tirare un sospiro di sollievo e ho iniziato a concentrarmi sul compito che andavo a svolgere documentandomi sulle varie tecniche utilizzate nelle sale che proiettano film in stereoscopia 3D.

Fatto i compiti a casa, ho preso la mia macchinina e mi sono diretto verso il sistema di Alpha-Centauri. Destinazione: Pandora! Andata e ritorno per 3 volte in 3 giorni. “Avrò bisogno di un trapianto di cornee a fine weekend?” mi sono chiesto dubbioso.

Poi sono partito. Il viaggio ha inizio.

– 15/01/2010: WARNER VILLAGE CINEMAS, Vimercate (MB). Sala 9, fila N, posto 15. Spettacolo delle 00.01.

Non potevo non assistere ad una delle anteprime notturne di Avatar, e per tale scopo ho scelto il Warner Village, uno dei miei cinema preferiti.

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Alta qualità audio e video delle sale ed estrema professionalità sono le caratteristiche principali di questo multiplex che dista circa 20 Km dal centro di Milano. Non sorpreso del fatto che Avatar fosse presente in ben 5 sale su 16, sono rimasto stupito invece del fatto che fosse proiettata la versione 3D in solo una di queste, per di più neanche nella sala Megatheatre (quella con schermo gigante). Perplesso di ciò, ma trepidante per il film che finalmente stavo per vedere, mi avvio verso la sala insieme a circa un centinaio di persone entusiaste.

Entro nel tunnel che porta alle sale, attraverso la porta della sala 9 aspettandomi di trovare un incaricato della distribuzione degli occhialini indispensabili per la visione tridimensionale, e invece … il nulla! Vedo in mano ad un ragazzo quelli che sembrano un paio di stravaganti occhiali da vista e gli chiedo dove glieli hanno consegnati, e mi dice “Alla cassa! A te no?”. Peccato che io dalla cassa non ci sono passato perché il biglietto l’ho ritirato alle biglietterie automatiche. Esco contrariato dalla sala alla ricerca del mistico oggetto, mi avvicino alla ragazza che mi ha strappato pochi istanti prima il biglietto all’ingresso e le chiedo dove potessi trovare anch’io un paio di occhialini. Si allontana un momento e dal bancone del bar e afferra da un simil-barattolone di popcorn un pacchettino azzurro e me lo porge poi gentilmente augurandomi buona visione.

Prendo posto in sala (piena per metà circa) e inizio ad ispezionare la confezione. La apro e tiro fuori gli occhialini RealD 3D Cinema.

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E’ la prima volta mi rapporto con questa tecnica di proiezione che utilizza la polarizzazione circolare, dove due immagini vengono proiettate sovrapposte sul medesimo schermo. Per “elaborare” poi le immagini si utilizzano un paio di occhialini con una coppia di filtri polarizzatori circolari montati in senso inverso. La luce destinata al filtro polarizzatore circolare sinistro viene bloccata dal filtro polarizzatore circolare destro, e viceversa. Sono occhiali molto economici, leggeri e pratici, che vengono consegnati sigillati in una confezione e non vengono ritirati a fine proiezione e quindi non vengono riciclati per spettacoli successivi. Mi chiedo quanto possano costare e finalmente capisco perché ho pagato 11 euro per un biglietto del cinema … . Mi chiedo anche come un oggetto cosi apparentemente semplice possa accompagnarmi verso la rivoluzione del cinema tanto pubblicizzata per questo film.

Inizia la proiezione ed ecco il logo della 20th Century Fox nuovo di zecca. Finalmente comincia il film così tanto atteso.

La visione non mi ha affatto deluso, anzi è stata veramente sorprendente. Le immagini erano molto luminose, segno dell’utilizzo di un ottimo proiettore (infatti uno dei rischi del 3D è di ritrovarsi con immagini buie dovute alla riduzione della luminosità per i filtri sugli occhialini). Nessun sfarfallio, nessuna immagine sfuocata ai lati. Essendo seduto nella penultima fila, mi aspettavo una riduzione delle effetto “empatia” del 3D, dovuto al fatto di vedere nel campo visivo sia lo schermo sia i “bordi” della sala. Niente di più sbagliato: mi sono sentito dentro al film per tutta la sua durata e nemmeno per un istante ho perso questo splendido e coinvolgente effetto.

Ovviamente il merito più grande va a James Cameron, per aver creato una nuova rivoluzionaria tecnica, la Reality Camera System, che permette di girare un film direttamente in stereoscopia tridimensionale (mentre le pellicole fino ad oggi sono sempre state convertite in 3D in post-produzione). Ma non posso sottovalutare l’alta qualità della proiezione del Warner Village Cinemas, le cui caratteristiche che mi rimangono impresse sono l’estrema luminosità e nitidezza delle immagini. Unite ad un sistema audio veramente imponente che ha solo potuto farmi godere ulteriormente questo capolavoro.

Voto 3D: 9 Voto Visione Complessiva: 9 + (l’audio è veramente ottimo)

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-15/01/2010: UCI CINEMAS BICOCCA, Milano (Mi). Sala 5, fila H, posto 6. Spettacolo delle 15.15

Non potendo andare al cinema il sabato per impegni precedentemente presi, dopo poche ore di sonno ristoratore (visto che dall’anteprima notturna sono tornato alle 3.30!), sono stato costretto alla “doppietta”: duplice visione di Avatar in meno di 24 ore! Per la seconda visione ho scelto la comodità, e mi sono recato all’UCI Bicocca, uno dei più grandi multiplex d’Italia che vanta la bellezza di 18 sale, una più grossa e più confortevole dell’altra. Per me ulteriormente comodo per il fatto che dista solo 2 Km dalla mia residenza.

Informatomi precedentemente sul sito internet del multiplex, sapevo già che mi sarei cimentato anche oggi con la tecnica del RealD 3D Cinema, il sistema di visione stereoscopica che mi aveva così positivamente sorpreso solo poche ore prime. Mi avvio verso la sala, leggermente in ritardo per i miei standard (anche se poi mi ricordo che all’UCI i film iniziano sempre 20-25 minuti dopo l’orario predestinato). In questo caso il ragazzo addetto al controllo dei biglietti mi consegna direttamente gli occhialini per la visione. Identico pacchetto azzurrino. Identici occhialini.

Entro nella sala. Piena per un quarto (d’altronde siamo in Italia, e la gente se proprio deve andare al cinema di pomeriggio lo fa solo la domenica!). Prendo posto e mi accomodo sulle fantastiche poltrone dell’UCI Cinema, comode, morbide e larghe. Allungo le gambe a più non posso visto che la distanza tra le file è veramente imponente e anche un ragazzo alto 1 e 90 come me può tirare un sospiro di sollievo. Tolgo l’involucro ed esamino accuratamente gli occhialini: all’esame risultano identici rispetto a quelli del Warner. Ci gioco un attimo e poi mi blocco subito: mi ricordo che bisogna stare molto attenti a non toccare le lenti con le ditaccie perché poi si fa una fatica boia a pulirle, soprattutto senza i mezzi giusti, e si rischia di comprometterne la visione (brutti ricordi).

Iniziano un paio di trailer in 3D, e la visione mi sembra molto buona. Dopo poco inizia il film. Alla prima immagine della natura di Pandora mi si gela il sangue: ma che succede? Ho sporcato gli occhialini senza accorgermene? Le immagini sono nettamente più buie rispetto alla precedente visione! Mi fermo a pensare se è solo una mia idea, una mia percezione, ma non è affatto così. Non posso non ricordarmi i dettagli che mi avevano così impressionato solo poche ore prima e di cui non vi è traccia ora! La luminosità è visibilmente ridotta, non c’è ombra di dubbio.

Peccato perché lo schermo della sala è ben più grande, il mio posto nettamente migliore (fila centralissima), lo schermo perfettamente centrato nel mio campo visivo, ma questo calo della luminosità proprio non va giù. Per carità, le immagini sono molto nitide, non ci sono sfarfallii né sfuocature ai lati. Mi sembra però di vedere il magico mondo di Pandora da dietro un vetro oscurato.
Forse un po’ ho esagerato, infatti dopo circa un’ora di visione l’effetto passa e ritorno a godermi il film che amo sempre di più per i suoi effetti speciali innovativi, ma soprattutto per la storia emozionante e coinvolgente. A fine visione mi ritrovo ancora a dire “Grazie Jimbo!” (aka James Cameron) con una semi-lacrimuccia.

Provando ad esaminare tutte le variabili possibili, mi ritrovo a dare una sola colpa, una sola responsabilità. Che assegno al proiettore della sala. Sicuramente non scadente, perché la visione è stata comunque molto buona. Ma rapportato a quello utilizzato al Warner, non vi è sfida: UCI zero, WARNER tutta la vita (anche per quanto riguarda l’audio).
Voto 3D: 7- Voto Visione Complessiva: 7/8 (le poltrone sono troppo comode, e non posso negare che mi sono gustato il film maggiormente, anche perché non era notte fonda).

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-17/01/2010: ARCADIA MULTIPLEX, Melzo (Mi). Sala ENERGIA, fila 6, posto 20. Spettacolo delle 18

La visione di un film che attendo con così tanta ansia non può non passare per il mitico cinema Arcadia di Melzo, considerato uno dei migliori cinema d’Europa e senza ombra di dubbio il migliore cinema d’Italia. La sua eccellenza per quanto riguarda la grandezza degli schermi, i vari impianti audio, l’acustica delle sale e la tipologia e la disposizione delle poltrone unita all’altissima efficienza e professionalità del personale fanno sì che la visione di qualsiasi film in questo cinema non possa essere mai dimenticata, soprattutto quella di un blockbuster pieno di effetti speciali! Il martedì precedente mi sono fatto appunto un’ora di macchina nel traffico milanese per raggiungere questo cinema che dista circa 15 Km da Milano, fatto la fila al freddo al gelo nell’attesa dell’apertura delle porte per poi prendere i desideratissimi biglietti per uno spettacolo la domenica successiva (quanto è stato bello fare una fila “all’americana”: c’era gente di tutte le età entusiasta per il film che prendeva vagonate di biglietti per sé, amici e parenti… che spettacolo!).

Arriva domenica, e con due visioni alle spalle mi avvio verso il luogo che sono certo mi potrà soddisfare al meglio. Non ci sono dubbi: l’Arcadia non mi ha mai deluso e rappresenta una vera e propria certezza! Mi aspetto una visione da 10 e lode!

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Entro nel cinema, questa volta accompagnato da tre amici. Passiamo per l’atrio dove il T-Rex ti accoglie ruggente e poi prendiamo le scale mobili per salire verso il paradiso delle sale cinematografiche: la famosissima SALA ENERGIA. 630 posti, schermo di 30 metri per 16.50 metri (sì, avete letto bene!), certificazione THX (con materiale sonoro arrivato direttamente dalla LucasFilm di George Lucas): praticamente l’eccellenza dell’eccellenza. Non ci sono cinema paragonabili nel nostro paese.

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All’entrata in sala ci vengono consegnati gli occhialini. Non sono quelli usa e getta delle mie due proiezioni precedenti, sa sono gli occhiali del sistema di proiezione XpanD, che utilizza un sistema a otturatori LCD dove non viene effettuato alcun filtraggio, e perciò la luminosità e la qualità dell’immagine è pari a quella di un comune film 2D. La tecnica è quella di “oscurare” alternativamente un occhio e l’altro, proiettando in sequenza le due immagini destinate ad essere viste dall’occhio destro e dall’occhio sinistro. Un computer coordina un sistema, dove un proiettore digitale trasmette il filmato alla doppia velocità di una normale proiezione (48 frame per secondo anziché i comuni 24 frame). Gli spettatori indossano speciali occhiali, radiocomandati dal sistema elettronico, con lenti contenenti cristalli liquidi che oscurano alternativamente la lente destra e sinistra in corrispondenza all’immagine proiettata (fonte Wikipedia). Gli occhiali con otturatori LCD non sono economici, infatti costano 50-70 euro al paio, che uniti al prezzo per il proiettore, che costa tra i 100mila e i 150mila euro, spiegano anche in questo caso il prezzo del biglietto più alto, dovuto quindi all’importante investimento per attrezzare l’intera sala alla visione tridimensionale.

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Prendiamo posto in sala Energia. Ho scelto appositamente la sesta fila in quanto tutti i film che visto in precedenza in quella sala più ero vicino al megaschermo, più mi hanno entusiasmato. Si aprono piano piano le tendine laterali, che liberano la “bestia” di 30 metri. Inizia il jingle del THX, un piccolo filmato che dura circa un minuto e ti fa provare tutte la gamma di emozioni sonore che la sala ti può offrire fino al “boato” finale dove le poltrone tremano per cinque secondi buoni e io mi stampo un sorriso sulla faccia che dura invece cinque minuti buoni!

Oltre agli occhialini all’ingresso ci hanno anche consegnato una salvietta detergente sigillata, che utilizziamo per pulire accuratamente le lenti degli occhiali. Non in tutti i cinema viene consegnata, infatti altre volte mi sono ridotto a dover usare la manica del maglione per pulirli … ovviamente non è questo il caso.
Finalmente inizia il film. Sono pronto per il gran finale delle mie visioni di Avatar. Sono praticamente immerso nello schermo gigante. L’effetto 3D creato da Cameron e conosciuto nei giorni scorsi praticamente so già che mi catapulterà su Pandora. Tutto è pronto per gustarmi la perfezione assoluta.

Questa perfezione mi duole (e mi costa tanto) ammetterlo, purtroppo non c’è stata. Fin dai primi istanti del film mi è balzata all’occhio un immagine sfuocata ai lati, dove per sfuocato intendo la non sovrapposizione delle immagini 3D e quindi la visualizzazione dell’immagine sdoppiata, effetto che aumentava sempre di più spostandosi verso il bordo. Una luminosità buona, ma non ottima come avevo riscontrato al Warner. Uno sfarfallio purtroppo presente nelle scene più movimentate, che non mi facevano cogliere perfettamente i dettagli della scena, che appariva invece più confusa e sfuocata.
Ho passato la prima metà del film a chiedermi il perché di tutto questo e a cercare di darmi della spiegazioni. Probabilmente ho sbagliato a prendere dei posti così vicini e l’effetto 3D viene meno ai lati del campo visivo. Probabilmente lo schermo è troppo grosso per poter gustare la stereoscopia al meglio, per di più è pure curvo verso i bordi per quanto è enorme e questo può influire sulla visione periferica con gli occhialini. Probabilmente la luminosità non eccelsa dipende dai miei occhialini o sempre dall’eccessiva vicinanza con lo schermo. E così via … .

Durante la seconda metà ho smesso di farmi tutti questi interrogativi e mi sono goduto il film, che per me ripeto, è un vero e proprio capolavoro. Per questo mi piacerebbe rivederlo anche in 2D, per provare a gustarmelo con nuove vesti.

A fine visione mi giro verso i miei amici (tutti alla prima visione di un film in tre dimensioni) e pronto a ricevere insulti per i posti che avevo scelto e per altre colpe che mi assegnavo, ricevo invece solo grossi sorrisi e pacche sulle spalle. A loro è piaciuto tantissimo e non hanno notato minimamente quello che ho notato io.

La mia domanda è questa: è solo avendo provato di “meglio” che ho potuto accorgermi di queste cose oppure la mia visione è stata falsata da una non completa obiettività?

Tornando a casa ho riflettuto a lungo e sono arrivato alla conclusione che la visione del film è stata molto buona. Lo standard XpanD (già provato in altre sedi) rappresenta un ottimo sistema di visione stereoscopica. Lo schermo enorme e curvo per forza ha modificato l’effetto periferico del 3D, ma io l’ho notato unicamente perché al posto che guardare il film nella parte centrale dello schermo continuavo a fissarne i bordi per trovare i difetti della proiezione, giocandomi in questo modo una visione serena e migliore del film. Un ulteriore fattore è l’altissimo grado di aspettativa nei confronti di questa sala, che alla fine si è dimostrata ancora una volta fantastica nella sua totalità, ma offre poco-niente di più per quanto riguarda l’effetto 3D rispetto ad altre sale con schermi più piccoli.

Non c’è storia ovviamente per quanto riguarda l’audio. La scena della distruzione dell’Alberocasa e la battaglia finale valgono da sole il prezzo del biglietto.

Voto 3D: 7.5 (9 per i miei amici) Voto Visione Complessiva: 9 – (l’audio THX è eccellenza pura e resuscita anche i morti … Il “meno” è dovuto al grado di aspettativa purtroppo non rispettato per ragioni unicamente su base personale).

In conclusione, Avatar rappresenta realmente una rivoluzione? La risposta secca è Sì. Senza alcun dubbio. Non ho mai visto niente di più coinvolgente: gli effetti speciali non rappresentano il film ma sono un mezzo per farci arrivare più intensamente tutte le emozioni che suscita la pellicola. Siamo lontani anni luce dalla motion capture di “Beowulf” o di “A Christmas Carol”; siamo su un altro pianeta per quanto riguarda il 3D rispetto a “San Valentino di sangue”, “Mostri contro Alieni” e gli altri film visti quest’anno (solo “Up”, mi sento di dire, ha utilizzato un 3D più realistico e funzionale alla storia). Basta proiettili che ti arrivano addosso, neve che ti cade sul naso e altro.

Jimbo lo usa come mezzo per farci entrare “letteralmente” nel suo film. Difficilmente si potrà tornare ad apprezzare giochini e giochetti. In questi giorni ho potuto assistere ad un vera e propria rivoluzione nel campo della settima arte. Ho provato probabilmente quello che i nostri genitori hanno provato uscendo dalla sala dopo aver visto il primo Star Wars nel ‘77. Ho visto Avatar.

Per quanto riguarda la mia triplice visione in un weekend, con la mano sul cuore non posso non mettere sul gradino più alto del podio il Warner Village, che mi ha conquistato per luminosità e nitidezza delle immagini in stereoscopia tridimensionale. Al secondo posto posiziono l’Arcadia di Melzo, che rimane comunque il mio cinema preferito e non smetterò mai di andarci e di portarci nuovi amici, ma che per varie ragioni mi ha parzialmente deluso (anche se parte della colpa la do a me). Sull’ultimo gradino del podio metto l’UCI Bicocca, anche se devo ammettere che durante la visione pomeridiana proprio in quest’ultimo cinema mi sono goduto questo film come non ho fatto nelle altre due proiezioni e mi sono commosso più volte.

Il trapianto di cornee alla fine non è servito. Per poco non mi serviva invece un trapianto di cuore per le forti emozioni provate.

Queste ovviamente sono opinioni estremamente personali e spero proprio di ricevere commenti di utenti che hanno visto Avatar nelle mie stesse sale per potermi confrontare con i loro pareri.

Grazie ancora a Screenweek per la possibilità concessami!

Un abbraccio, Leotruman

E noi ringraziamo te per l’accuratezza di questa analisi. Prima di Milano è stato il turno di Palermo, Napoli e Torino. Qui invece parliamo più in generale di Avatar e qui seguiamo i suoi risultati al Box Office. Tutte le sale 3D d’Italia, invece, le trovate qui.

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