3 volte Avatar in 3D a Genova

Pubblicato il 18 gennaio 2010 di Jak

Il sesto post della nostra iniziativa 3 volte Avatar in 3D in giro per l’Italia viene da genova con l’analisi e il commento di Ludovico.

Per prima cosa, ringrazio Screenweek per avermi dato l’opportunità di partecipare a questa fatastica e faticosissima (no, non è vero…) maratona, tenuto conto che fino a pochi giorni fa neppure conoscevo questa community… Cercherò di fare del mio meglio, senza banalità. Per prima cosa, una breve panoramica del 3D nella mia città, Genova.

Genova in 3D
La situazione generale è apprezzabile. Tre luoghi per apprezzare il 3D: la multisala UCI (Fiumara) e altre 2 sale, L’Odeon e il Corallo, due cinema del centro, sicuramente più piccoli, ma che mi hanno stupito sotto diversi aspetti. In città c’è anche un altra multisala, il Cineplex, ma al momento non è attrezzata per una visione 3D (anche se mi hanno detto che ci stanno lavorando).

La cosa interessante è stato provare l’esperienza su due tipologie di cinema diverse e, soprattutto, l’opportunità di testare due differenti tipi di proiezione tridimensionale: RealD (per l’Uci) ed XpanD (per Corallo ed Odeon). Esistono anche altri sistemi, come il Dolby 3D e l’IMAX (il meglio del meglio, con schermo immenso, che a quanto pare noi italiani possiamo solo sognare, per adesso), ma non voglio scegliere sui dettagli tecnici (anche perchè non credo di esserne proprio in grado…). Accenno qualcosa brevemente, per offrirvi le mie sensazioni e lasciarvi liberi di farvi un idea, in vista di una futura scelta che sia almeno un pochino consapevole.

Il RealD è una tecnologia passiva, dove gli occhialini sono composti da due lenti polarizzate, sono usa e getta (anche se all’Uci era previsto un banco dove poterli riconsegnare, se non volevi portarteli a casa come ricordo) e non hanno interazione con la proiezione. Il sistema XpanD è invece un sistema attivo, in grado di interagire e sincronizzarsi con la proiezione digitale grazie ad un sensore ad infrarosso collocato tra le due lenti. Rappresenta una tecnologia più sofisticata, più costosa (devi riconsegnare l’occhialino all’uscita e se rompi paghi), ma a quanto pare di qualità superiore. Questo a parole. Per farsi un idea bisogna provare, e per fortuna mi sono ritrovato nelle condizioni di farlo.

Premetto che fare un confronto è difficile. La cosa ideale sarebbe avere nello stesso momento due proiezioni con le due tecnologie e vedere le differenza…Un pochino difficile, quindi devo affidarmi alle sensazioni del momento, o meglio alla memoria di queste sensazioni. Tenuto anche conto che per adesso ho visto solo altri 2 film in 3D (Coraline e Christmas Caroll, non paragonabili a livello tecnico con Avatar) e quindi l’esperienza è limitata e poco completa… Quindi quelle che seguono sono impressioni assolutamente personali.

Il RealD, adottato dall’Uci, è molto piacevole, fluido, rilassante. Ero seduto in una posizione centrale, quartultima fila, e la tridimensionalità si sentiva, parecchio. Con gli occhialini XpanD le cose sono state leggermente differenti. A livello qualitativo e di profondità, le differenze sono quasi inesistenti e impercettibili sia in una posizione più ravvicinata sia in una più verso il fondo (sempre centrale, mi sono trattato bene..). Purtroppo la visione (forse anche a causa dei 162 minuti ininterrotti) mi ha portato un leggero mal di testa alla conclusione della proiezione (solo la prima volta, la seconda molto meno, forse il cervello era stato preso un poco alla sprovvista e c’è voluto un po’ di tempo per abituarsi a questa novità…) Tutte le scene, inoltre, erano più scure e i colori meno vividi. Togliendosi gli occhialini, infatti, (o anche otturando il sensore con un dito) il blu dei Na’vì non era lo stesso blu che vedevo prima. In teoria tutti gli occhialini portano una generale diminuzione di luminosità (agiscono come filtri), ma per quanto riguarda quelli XpanD , la cosa mi è sembrata più accentuata. Alla fine, però, la cosa può anche essere trascurabile.

Questo le impressioni a livello tecnico di visione. Aggiungo solo il coraggio che hanno avuto le due sale più piccole a proporre una tecnologia più evoluta (e più costosa, forse poco proponibile per una multisala che deve gestire un maggiore flusso di persone) al loro pubblico. La sopravvivenza dei piccoli cinema è difficile nelle grandi città, il rischio di scomparire reale. Fare una scelta di questo tipo, diversa e alternativa rispetto alla spietata concorrenza, è sicuramente apprezzabile: puoi provare qualcos’altro, farti un’altra opinione e non rimanere legato alle leggi di un mercato che ti impone solo quella tecnologia e basta. Purtroppo, sono costretto a dirlo, lo schermo è e rimane troppo piccolo per una visione di questo tipo, che dovrebbe essere totalizzante e immersiva ai massimi livelli (a dire il vero, dopo essere stato all’Arcadia di Melzo – sala Energia – tutti gli schermi sono tristemente piccoli…). Guardi un mondo magnifico attraverso una finestrella. Piacevole, bello e coinvolgente comunque. Ma non come si vorrebbe (o come vorrei io). Un punto a favore per il sistema audio della sala Odeon, che mi ha stupito non poco, decisamente migliore di quello presente all’Uci.

L’evento
Ammetto che non ero in trepidante attesa dell’evento. Curioso sì e molto, soprattutto per vedere che livelli avesse raggiunto il 3D, ma già sorgevano atroci dubbi sulla trama (purtroppo confermati, ma questo lo lascio alla fine della recensione…). Il 14 gennaio sono riuscito a trovare i posti per l’anteprima dell’UCI e mi sono trascinato dietro altri due cari amici, come supporto. Ora della proiezione: 23.45, (altrimenti che anteprima sarebbe?). Sala nonostante tutto piena e scalpitante. Poster del film in omaggio per tutti. Se devo essere sincero, ero molto più emozionato nel lontano 2002, all’anteprima del primo capitolo del Signore degli Anelli (Arcadia di Melzo, indimenticabile, la mia prima volta). Ma li si trattava di un sogno che avevo già costruito visivamente leggendo il libro a 14 anni e quindi tutto si trasformava nella conferma di qualcosa che avevo già immaginato e che sapevo sarebbe stato stupendo (come poi si è rivelato, anche per gli altri episodi della saga). Per Avatar tutto era nuovo, non sapevo cosa aspettarmi, a parte un meraviglia tridimensionale senza precedenti…E un nuovo capitolo nella storia dei film di fantascienza (ma è proprio fantascienza Avatar?).

Negli altri due cinema della maratona, due nuove situazioni: venerdì, al Corallo, visione quasi completamento solo in sala (cosa sorprendentemente piacevole) e sabato spettacolo all’Odeon immerso in una miriade di adolescenti rumorosi (neanche troppo) e bambini pieni di attesa ed emozionati (tanto quanto i genitori). Si respirava l’attesa di qualcosa di straordinario, tutti non vedevano l’ora di essere rapiti da una magia sconosciuta. Sala piena, già dal primo spettacolo delle 15, persone ordinatamente in fila all’ingresso, anche prima che il cinema aprisse (vedi foto). Molto bello vedere che la multisala bulldozer non vince necessariamente sempre…Prima che si spegnessero le luci, voce in sala che annunciava la durata del film, l’assenza di interruzioni, l’alta qualità audio non modificata, tutto secondo specifiche direttive di James. Applauso finale entusiasta.

Io ti vedo. E poi?
Il film. Un’assoluta meraviglia per gli occhi. Il tradizionale concetto di 3d viene superato dalle genialità di Cameron. Non basta più bucare lo schermo verso lo spettatore (cosa che tra l’altro nel film avviene su un livello mai eccessivo e per brevissime sequenze soltanto), ma lo schermo diventa finestra verso l’azione e tu sei davvero catapultato là dove tutto avviene. Impressionanti i momenti in cui quasi ti ritrovi in mezzo alla cerimonia Na’vì per cercare di salvare Grace, oppure nell’uniforme di un marine nella sala briefing che ascolta le parole del colonello cattivo (che più cattivo non si può…). Sei uno di quei corpi, sei una di quelle teste, e gli altri in sala potrebbero benissimo essere, come te, oltre lo schermo (certo, schermo permettendo…). Tutto è naturale, solido, reale.
Senti la foresta accarezzarti il viso in un esplosione di profumi e colori, respiri la cenere dell’Albero Casa in fiamme, ti fai accarezzare dai semi volteggianti dell’albero delle anime, rischi di inciampare su una liana e precipitare giù dal tronco. Nuoti attraverso i colori e riflessi dei colori (una delle scene visivamente più straordinarie, secondo me) e per un momento riesci a dimenticare tutto.

Proprio tutto, anche quella trama prevedibile dall’inizio alla fine, quei buoni che sono sempre buoni, quei cattivi che non possono essere altro che cattivi e insensibili mentre distruggono un albero che “così grande non l’avevo mai visto” ( e che stranamente si trova proprio sopra al più grande giacimento di Unobtainium…).

Forse gli attori erano tanto contenti di essere 3d che hanno dimenticato ogni altro tipo di profondità…Certo, da questo punto di vista, non è che mi aspettassi molto di più da Cameron…Ma un minimo di originalità? Un colpo di scena, piccolo piccolo? Una morale che vada un passetto più avanti del “non distruggiamo mamma natura altrimenti lei si rivolge contro di noi e manda i suoi rinoceronti” (sempre, e comunque, dopo aver aspettato quel tanto che basta perchè un centinaio di inutili Na’vì venisse falcidiato dai mitragliatori). Non sforziamoci troppo, mi raccomando, altrimenti poi il film non lo va a vedere più nessuno (ma ne siamo davvero sicuri?). Eppure le potenzialità c’erano tutte, proprio tutte.

E allora la mente ritorna alla pioggia e alle lacrime che coprono il volto del replicante Roy Batty, in una delle scene finali di Blade Runner : le sue lacrime sono le tue lacrime, i suoi brividi diventano i tuoi brividi, e non c’è bisogno di un altra dimensione. Qui rimane solo la gioia degli occhi, la pura bellezza. Forse può bastare. Ma intanto, il pianto di Neytiri di fronte alla distruzione del suo pianeta resta solo sul suo volto, luccicante, trasparente, perfetto. Lontano e distante. Peccato.

Prima di Genova è stato il turno di Roma, Milano, Palermo, Napoli e Torino. Qui invece parliamo più in generale di Avatar e qui seguiamo i suoi risultati al Box Office. Tutte le sale 3D d’Italia, invece, le trovate qui.

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