Immaginate un futuro non troppo lontano, all’interno del quale gli uomini vivono chiusi dentro le loro abitazioni, affidano il compito di interagire con il mondo esterno ad unità robotiche dette Surrogati. In questo modo ognuno ha la possibilità di essere ciò che vuole. Niente male vero? In fin dei conti tutti vogliamo vivere un’esistenza da sogno, rimandendo giovani e belli per sempre. Le cose però non vanno per il verso giusto, una serie di misteriosi omicidi mettono in discussione la sicurezza di questa tecnologia. All’Agente Greer (Bruce Willis), affiancato dall’Agente Peters (Radha Mitchell), viene affidato il compito di indagare.
E’ questa l’idea alla base de Il Mondo dei Replicanti, pellicola diretta da Jonathan Mostow, ispirata all’omonimo comic book scritto da Robert Venditti e disegnato da Brett Weldele. Un film che affronta tematiche molto attuali, a tal punto che si potrebbe dire che manca davvero molto poco al concretizzarsi della realtà descritta al suo interno. Siamo noi a possedere la tecnologia o è forse il contrario? Secondo il regista è questo il motivo portante della storia:
“La premessa del film è che i replicanti abbiano preso il controllo del mondo come i cellulari e i computer. I replicanti sono degli strumenti che offrono agli uomini l’opportunità di vivere la propria vita in tutta sicurezza nelle proprie case. Nel nostro film, i replicanti rappresentano la libertà assoluta, sia dal dolore fisico che dal peso mentale della vita quotidiana. Il piacere è raggiungibile semplicemente collegandosi. Ma per alcune persone, i replicanti rappresentano la perdita della propria umanità. In un mondo in cui il vero contatto fisico sta diventando sempre più raro, il concetto di amore rischia di perdere di significato? Queste sono alcune delle idee che esploriamo nella nostra storia”
Un’idea che l’autore Robert Venditti ha sviluppato partendo da tematiche sociologiche moderne, come la perdita dell’identità e la virtualizzazione dell’ego:
“Sono rimasto affascinato da come molte persone si facciano coinvolgere nel gioco, creando personalità alternative per se stessi. Così, si identificano a tal punto con esse che perdono il lavoro e rovinano la loro vita privata, perché non riescono a separare la vita reale dalla personalità che hanno creato. E’ un’idea che mi è rimasta impressa, il fondamentale desiderio umano di essere una persona diversa. La mia idea era di creare un replicante che va al lavoro e guadagna dei soldi per sé. Un replicante che sia sempre giovane e prestante, bello e atletico, insomma il sogno di tutti.”
A fare da cornice a questa riflessione, ci sono una serie di misteriosi omicidi. Che rendono il film una sorta di ibrido con venature action/thriller, come ha sottolineato Jonathan Mostow:
“Il film è un giallo, con Bruce Willis nei panni di un agente dell’FBI, la cui indagine sul misterioso omicidio di un replicante porta l’eroe ad affrontare una cospirazione che pone in discussione la vera definizione di umanità.”
Il Mondo dei Replicanti arriverà nelle nostre sale l’8 gennaio, e sembra avere tutte le carte in regola per andare oltre il semplice blockbuster. L’attrice Radha Mitchell l’ha definito “un film che parla alla gente” secondo voi sarà veramente in grado di insegnarci come vivere? Nell’attesa vi riproponiamo il trailer:
Qui trovate la nostra recensione in anteprima. Questo invece è un assaggio della nostra gallery: