Mi è arrivato in mattinata l’elenco degli incontri, delle conferenze stampa e delle presentazioni che si svolgeranno durante il Torino Film Festival.
Si tratta di un centinaio di eventi che ci permetteranno di incontrare un nutrito stuolo di attori e registi presenti a Torino per accompagnare i propri film.
Bene, direte voi!
Benissimo, per carità…
Il problema è che il programma in questione è a mio modo di vedere un po’ troppo ordinario.
Mi spiego.
Conferenze stampa di presentazione dei film, poi saluti in sala prima o dopo la proiezione.
E ancora gli incontri per la sezione Figli e amanti in cui autori affermati e riconosciuti (da Matteo Garrone a Marco Bellocchio) raccontano un film che ha segnato la loro vita.
Ora… dato per scontato l’interesse per le presentazioni dei film (in e fuori concorso), dato per scontato che la sezione Figli e amanti è una chicca per cinefili, dove sono gli incontri indimenticabili?
Dove sono quegli eventi da raccontare ai nipoti.
In una sola domanda: dove sono gli incontri sul modello di quello scontro John Carpenter / Dario Argento che in un Festival di qualche anno fa (direttore Steve Della Casa) riempì la sala grande del Reposi (3000 posti!) e divenne uno spettacolo incomparabile con i due che si intervistavano a vicenda (senza mediatore!)?
(Venne fuori un conflitto ideologico fantastico con il nostro Argento terrorizzato che l’anfora in cui chiude i suoi incubi un giorno potesse rovesciarsi urtata da un gomito poco attento durante la rasatura mattutina, ed un Carpenter che rispondeva una roba tipo: io faccio film horror, è un lavoro come fare il commercialista).
A difesa preventiva del nuovo TFF di Amelio c’è da dire che i programmi sono sempre in evoluzione e gli incontri più che mai.
E, se devo essere sincero, ho anche l’impressione che sul mio fogliettino manchi qualcosa che so per certo debba comunque esserci (i due incontri con Francis Ford Coppola e Emir Kusturica non sono segnati)… che non sia segnato tutto?
Ne sapremo di più a partire da domani.