Regia: Jorge Blanco
Cast: Jessica Biel, Dwayne Johnson, Justin Long, Gary Leonard Oldman, Seann William Scott
Durata: 80 minuti
Anno: 2009
Su un remoto pianeta popolato da alieni sono gli anni ’50. Gli anni ’50 come nell’America del secondo dopoguerra, colmi di teorie scientifiche bislacche, cinema di fantascienza di serie B e paura del diverso. In questo pianeta arriva un UFO (come nella miglior tradizione del cinema americano, appunto) solo che l’alieno della situazione è un terrestre (un americano, e qui il cerchio si chiude) che sarà visto con terrore dagli abitanti del remoto pianeta.
Planet 51 fila via liscio, senza plausibilità, senza coerenza, senza inventiva e senza nessuna velleità di costruire un racconto che sappia realmente emozionare confeziona un film che è una sequenza di gag, dove ogni cosa che succede non è finalizzata alla costruzione di una scena madre, del sentimentalismo, di una morale o qualsiasi altra cosa si possa immaginare di fare con il cinema ma semplicemente di altre gag. Battute o situazioni comiche che servono ad introdurre altre battute e situazioni comiche, le quali non sono nemmeno talmente esilaranti da giustificare il tutto.
Pensato negli States ma realizzato interamente in Spagna, Planet 51 potrebbe essere il primo lungometraggio d’esportazione made in Europe a far parlare di sè e magari a generare un circolo virtuoso di produzioni valevoli anche nel nostro continente. Oppure potrebbe rivelarsi come la versione moderna della Hollywood sul Tevere cioè degli Americani che girano (in questo caso realizzano) i loro film all’estero per risparmiare.
In ogni caso però sembra che ciò che il film può scatenare nell’industria sia infinitamente più interessante di quello che può scatenare in sala.
E’ odioso usare la locuzione “operazione a tavolino” tuttavia mai come questa volta è sembrato che tutti gli elementi siano stati calibrati non guardando ad un’idea di cinema o di intrattenimento ma pensando a cosa possa funzionare nella maniera più diretta senza alcun pensiero dietro. Il revival degli anni ’50, le dinamiche da Ritorno Al Futuro, Wall-e, il citazionismo che strizza l’occhio ai fan della fantascienza (i cani del pianeta 51 sono tutti dei piccoli alien) e le mille somiglianza con i film di serie B non sono mai idee rielaborate in un contesto moderno come capita nel migliore dei casi ma azzardi buttati in mezzo sperando nel successo. Era tanto che non si vedeva un film così biecamente modellato su quello che gli spettatori potrebbero volere. Anzi no, era da Mostri contro Alieni.
E’ l’alba dell’animazione europea o un clamoroso fuoco di paglia? L’animazione ha preso una piega rovinosa? Qui le altre critiche