Ebbene, anche questa mattina è iniziata a gonfie vele (o dovremmo dire ad “ali spiegate”?), con il bellissimo Tra le nuvole di Jason Reitman. Tra poco andremo – pubblico permettendo – alla conferenza stampa ufficiale, dove appariranno George Clooney e il regista Jason Reitman. Intanto potete leggere la recensione in anteprima qui.
La giornata di ieri si è conclusa in un modo che non mi aspettavo: ovvero, ho seguito un percorso tortuoso che non era nei miei programmi iniziali, ma un festival è anche questo, infinite cose da fare e così poco tempo. Nel pomeriggio di ieri, ho assistito a una proiezione dei cortometraggi, o meglio dei videoclip, diretti da Heath Ledger. L’occasione era un sentito omaggio a una giovane ma molto promettente star, scomparsa tragicamente. Ledger avrebbe potuto fare così tante cose, e vederlo all’opera nella regia non fa che aggiungerne un’altra alla lista: non solo era un grandissimo interprete, ma aveva delle idee visive davvero degne di nota. I video che abbiamo visto purtroppo non avevano indicazioni degli artisti: con mio sommo rammarico ho riconosciuto solo Ben Harper. Tuttavia, si tratta di veri e propri corti, perché lontani anni luce dallo stile “videoclipparo” che MTV ci ha venduto negli ultimi 20 anni. Ledger amava giocare con i controluce: sagome nerissime si stagliano spesso su sfondi illuminati, anche flebilmente dalla luce del tramonto. Elementi come una strada livida, i rami degli alberi, un fuoco da campo, assumono le proporzioni della poesia. A metà proiezione mi sono commosso, al pensiero che quello che stavamo vedendo era tutto, che non ci sarebbe stato altro a parte quelle piccole perle.
In serata, mi sono recato alla conferenza stampa Muccino/Tornatore: per chi non fosse familiare con il festival di Roma, si tratta di conferenze in cui due autori dialogano sulle proprie rispettive opere, e ciascuno dei due sceglie cinque clip rappresentative dell’altro e le commenta. L’apertura della conferenza ha visto un piccolo “incidente diplomatico”, nel senso che Gabriele Muccino ha commentato il cinema di Giuseppe Tornatore dicendo che è spesso ridondante e che gli sembra che non sempre centri il cuore di ciò che vorrebbe raccontare. L’onestà è da apprezzare, ma forse non era il caso di mettere giù così le cose. Tornatore, dal canto suo, ha risposto chiedendosi perché tutti lo accusino di essere “ridondante” senza magari chiedersi se non si tratti semplicemente del suo stile. Touché. Non c’è molto da aggiungere sull’evento, un po’ superfluo onestamente. Ho comunque girato un paio di brevi video che spero di riuscire a mettere presto su YouTube, e quindi di postare qui.
Ora scusatemi, ma vado a mettermi in fila per la conferenza! Nel pomeriggio aspettatevi nuovi aggiornamenti.