Ethan Hawke se l’è squagliata per fare un giro in aereo, George Clooney è arrivato con una mano fasciata ed è stato verbalmente aggredito da un reporter delle Iene, e io ho avuto un colpo di sonno violento durante la visione di quello che potrebbe facilmente essere il Leone d’Oro di quest’anno, Lebanon. Anche questa è Venezia.
Ieri sera ho deciso di fare una cosa che finora avevo sempre evitato: appostarmi davanti al tappeto rosso per scattare un po’ di foto a Matt Damon e Steven Soderbergh, visto che mi ero perso la conferenza stampa e l’occasione di vederli “live”. Dopo una lunga attesa, sono arrivati con una mezz’ora di ritardo per bearsi della loro gloria. E io ero in prima fila a scattare foto. Quelle che si salvano le vedete qui sotto.
Dopo una lauta cena e una bella dose di sonno, la mattina mi ha sorriso con The Men Who Stare At Goats, divertentissima commedia con Clooney e Ewan McGregor. Contento del film, mi fiondo senza esitazione alla conferenza stampa, con un discreto anticipo. “Entro a quella prima”, mi dico, “così prendo un bel posto”. Che ingenuo. La mia stessa pensata l’hanno avuta altre 20 persone, già accalcate davanti all’ingresso, con i “buttafuori” (non posso che chiamarli così) impegnati a cazziare chiunque non avesse il pass della stampa quotidiana, che ha sempre la precedenza. Inutile dire che anche tutti quelli che già stavano dentro la sala avevano avuto la mia stessa idea, perciò alla fine della conferenza precedente non è uscito praticamente nessuno. Di conseguenza, la sala era stracolma e facevano entrare, appunto, solo in pass “rossi”.
Mi accontento di seguire la conferenza da uno schermo in sala stampa, e purtroppo mi perdo una scena geniale: uno delle Iene si denuda mentre professa il suo amore per George!
Per fortuna riesco successivamente a entrare alla conferenza di Fuqua, ma sorpresa sorpresa: l’annunciato Ethan Hawke non c’è e pare che sia fuggito per fare un giro di Venezia con l’aereo. Wesley Snipes si rivela comunque un grande affabulatore, capace di reggere la conferenza senza problemi insieme al regista. Alla fine mi avvicino al tavolo per fare un po’ di foto e assisto a un episodio geniale: una signora allunga a Snipes una foto per avere l’autografo. Snipes ride e la passa a Fuqua dicendo qualcosa tipo “hey, questa la devi vedere! Questo non sono io!!”. Probabilmente si trattava di una foto di Don Cheadle… Bella figura, signora. Davvero. Clap clap.
La giornata si conclude con la proiezione di Lebanon, che ha buonissimissime chance di vincere il Leone d’Oro. Gli elementi ci sono tutti: un’idea forte (il film è ambientato totalmente dentro un carro armato), un tema sempre popolare (la guerra, e per la precisione quella in Libano), un messaggio altrettanto amato dalle giurie (la pace). Peccato che un infausto panino mi abbia spinto a combattere Morfeo in più di un’occasione. Se vincerà, potrò dire di aver dormito durante il Leone d’Oro!
E questo è tutto. Domani per me è LA GIORNATA: perché mi vedrò il nuovo di George Romero, Survival of the Dead, e soprattutto lo incontrerò alla conferenza stampa. Evvai!!!