E’ stata la giornata di Herzog. Non ci sono altri modi per descrivere quello che è successo oggi al Lido di Venezia: non solo la mattina è cominciata con la proiezione de Il cattivo tenente: ultima chiamata New Orleans, di cui potete leggere il nostro parere qui e qui, ma si è conclusa con una sorpresa assoluta, la proiezione di My Son, My Son, What Have Ye Done, ultimissimo film del regista tedesco.
C’era un po’ di timore, da parte mia, nell’approcciare la proiezione di questa mattina, alle 11.00. Non tanto è non solo per i miei dubbi – poi dissipati – sul Cattivo tenente, ma anche perché ieri, alla prima del film di Solondz, c’erano stati dei problemi fastidiosi causati da una copia difettata. Dialoghi fuori sincrono e un’immagine ballerina. Ma stamattina è andato tutto bene, per fortuna.
Dopo la proiezione è seguita la conferenza stampa: vi assicuro che vedere di persona Nicolas Cage, Werner Herzog e Eva Mendes fa la sua impressione, tanto quanto ieri vedere Viggo Mortensen. Ma più tardi ho avuto modo di conoscere Cage più da vicino! Ecco come: mi sono appostato per circa un’ora fuori dal Lancia Caffè sulla terrazza dell’Excelsior. Dentro c’erano Herzog, Cage e Mendes, che rispondevano ad alcune domande. Per primo è uscito il regista, in sordina, accolto da fotografie ma da ben poca folla. Ma la calca aumentava man mano che passava il tempo: tutti volevano incontrare gli attori!
Verso le 4 e un quarto, esce Nic Cage, e si fa il bagno di folla. Scatto delle foto, mi avvicino, ma non abbastanza da fargli una domanda. Poi lo seguo insieme a un capannello di persone, stile paparazzo, mentre attraversa i corridoi dell’Excelsior. Arrivati nella hall, finalmente ho l’occasione di fare uno scatto e avvicinarmi. Ce l’ho di fronte, è il momento giusto: “Mr. Cage, Mr. Cage! Cosa si aspetta dalla sua collaborazione con Michel Gondry [per Green Hornet]?”. In quel momento, lo trascinano via! Ma lui si gira e molto gentilmente mi risponde qualcosa come “Sarà fantastico!”. O almeno così pare…
Dopo una breve pausa pranzo, affronto un film che mi stimolava una certa curiosità: si tratta di Pepperminta, dell’artista svizzera Pipilotti Rist. Già, “Pipilotti”. Con un nome così, come perderselo il film? E invece salta fuori che è una “zozzeria”: videoarte per 90 minuti, con trovate assurde gettate nel mix a caso, colori pop irritanti e una galleria di personaggi da pizze in faccia. Non è che io snobbi il cinema non-narrativo: ma questo era veramente brutto al di là di ogni giustificazione.
E poi arriviamo alla sera: mi avvio alla Sala Darsena per scoprire questo famigerato “Film sorpresa”: in totale dovrebbero essere quattro, per altrettante sezioni della mostra. E questo è pure in concorso: il che significa che Herzog ha DUE film in concorso! E forse avrà più speranze con questo My Son, My Son, What Have Ye Done. Intendiamoci, non che Il cattivo tenente non sia all’altezza, anzi. Lo trovo persino migliore. Ma quest’altro ha una patina più artistica, non so come dire. Mi sembra un film che potrebbe stuzzicare di più l’appetito dei critici.
Anche per stasera si chiude: ci risentiamo nei prossimi giorni per il nostro diario della Mostra!