Regia: Tarik Saleh
Cast: Stellan Skarsgård, Juliette Lewis, Vincent Gallo, Udo Kier
Durata: 86 minuti
Anno: 2009
In un futuro non troppo lontano la crisi economica ha portato la società sull’orlo della disperazione e da lì è emersa l’idea di vincere le difficoltà economiche con la mobilità. Nasce così una gigantesca rete metropolitana che unisce tutta l’Europa, rete in mano ad una sola multinazionale. Roger non ama la metropolitana e ad un certo punto comincia a sentire delle voci nella sua testa.
Animazione 2D realizzata come fosse 3D e un approccio non usuale al movie making fanno di Metropia un film visivamente accattivante e interessante. Anche perchè l’idea di raccontare un futuro distopico attraverso l’uso alternativo dei soliti tool d’animazione è vincente.
Meno vincente purtroppo è il ritmo di una storia che rimedia i consueti stilemi del genere (uomo solo contro un complotto che si fa forza dell’abbrutimento umano, la ricerca di una vittoria attraverso il sentimento in un mondo che sembra averlo cancellato e finale scoppiettante) ma nonostante un inizio dove non sbaglia nulla il film manca l’appuntamento con il coinvolgimento.
La storia è poco plausibile ma divertente, peccato che Tarik Saleh non sia riuscito a trovare un modo per rendere il suo racconto di identità perduta, ritrovata, mischiata e simulata anche un film dotato di una drammaturgia stimolante.
E’ il cinema indipendente il rifugio definitivo della fantascienza più innovativa e rivoluzionaria?