Io lo dico, e me ne assumo tutta la respondabilità: Sweeney Todd non mi ha convinto del tutto.
Non sono scappato, sono ancora qui.
Intendiamoci, visivamente è un capolavoro. Un sangue così denso e temperoso non lo vedevo dai tempi di Bava e Fulci, ma la storia non è riuscita a prendermi per niente. Per quanto mi riguarda l’opera migliore di Tim Burton rimane Ed Wood, una dichiarazione d’amore nei confronti della settima arte destinata a vivere per sempre (senza togliere il fatto che riesce anche a renderti simpatico il peggior regista mai esistito)
Dettagli, opinioni personali. Resta il fatto che lo stesso non vedo l’ora che esca Alice nel Paese delle Meraviglie. Perchè? Perchè già la storia di Lewis Carroll, con tutti i sottocontesti che contiene, è un concentrato di inquietudine da non sottovalutare, figuriamoci cosa dev’essere diventata sotto le mani del genio figurativo di Tim Burton.
Poi, ci sono dichiarazioni che sul serio ti fanno sbavare per l’attesa. Come quella che il regista ha recentemente rilasciato a MTV:
“E’ un processo strano quello in cui siamo coinvolti. Stiamo usando un Mix di tecniche. Se le prendete singolarmente non sono niente di nuovo. Noi le stiamo mischiando in una meniera tale che…E’ veramente un puzzle misterioso, terrificante ed eccitante allo stesso tempo. […] Abbiamo cercato di rielaborare i caratteri e i personaggi della storia, realizzando qualcosa che si distacca dal progetto originale, rimanendoci vicino allo stesso tempo.”
No, dico, un regista ci dovrebbe pensare due volte prima di fare dichiarazioni simili. Si rischia seriamente di creare stati di eccitazione ben al di sopra della soglia di guardia.
A tutto questo si aggiungono le nuove immagini che lentamente, progressivamente, si insinuano nella nostra mente e si pensa all’interpretazione che Johnny Depp, l’attore feticcio di Tim Burton, farà del suo Cappellaio Matto.
Sul serio, è così anche per voi o sono io che mi sto fissando?
(Fonte: digitalspy)