UN FUTURO NON LONTANO: ARMI, GADGET ED EQUIPAGGIAMENTO DI G.I. JOE
Ecco a seguire un interessante reportage sull’equipaggiamento dei Joes nell’imminente La nascita dei Cobra:
All’inizio degli anni ‘80 G.I. JOE subì una totale trasformazione del suo look. Le action figures di 30 centimetri furono ridotte a 7 centimetri e rappresentavano una squadra di soldati superscelti e provenienti da ogni parte del mondo, con la missione di difendere l’umanità da una malvagia organizzazione terroristica.
Ogni personaggio aveva la sua specialità insieme a un arsenale di armi molto sofisticato ed un’attrezzatura ultra moderna che li aiutava a svolgere i loro delicatissimi compiti. Questi giocattoli, coadiuvati dai fumetti della Marvel creati da Larry Hama, e da una serie TV animata in onda settimanalmente, hanno dato vita ad una nuova grande generazione di fan di G.I. JOE.
Nel portare G.I. JOE sul grande schermo, i filmmakers hanno avuto il compito di aggiornare tutte le armi, i gadget e l’equipaggiamento di questa amata squadra, per riflettere la tecnologia di un “futuro non lontano”, pur conservando il look e l’atmosfera di G.I. JOE degli anni ‘80.
“Abbiamo cercato ispirazione nella tecnologia esistente”, spiega il produttore e montatore Bob Ducsay. “La cosa difficile è trovare un equilibrio. Da un lato le nostre invenzioni devono suscitare stupore, dall’altra devono risultare plausibili“.
Il capo attrezzista Brad Einhorn ha dovuto compiere una specie di miracolo dato che, per motivi legati ai tempi di lavorazione del film, aveva a disposizione solo 12 settimane. Dichiara Einhorn: “E’ davvero poco per un film del genere. Ho già lavorato in un paio di film di Batman e ho avuto sei mesi di tempo per la stessa mole di lavoro. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e abbiamo costruito degli oggetti di scena davvero fantastici”.
Einhorn e la sua squadra hanno creato un incredibile assortimento di oggetti di scena, fra cui armi manuali, carri armati e persino gli occhiali della Baronessa. “Abbiamo costruito tutto da soli, non abbiamo comprato niente per questo film. C’era una squadra di 30-40 persone che si è occupata di fabbricare gli oggetti”, spiega Einhorn.
“Controllare ogni fase della fabbricazione di centinaia di attrezzi di scena è stata la cosa più difficile, per non parlare del fatto che il regista voleva e doveva approvare ogni nostra invenzione. Ma io adoro fabbricare oggetti, soprattutto quelli più strani”.
(Fine Prima Parte – Domani pubblicheremo la seconda)