Qui e qui le prime due parti del nostro reportage dal set di Letters to Juliet, a Verona.
Sono appena tornato dall’ultimo sopralluogo effettuato sul set di Letters to Juliet. Stamattina ho ricevuto una soffiata: pareva che stessero girando in Piazza Erbe, una delle più antiche e importanti piazze della città, caratteristica per il mercato che vi si svolge ogni giorno. Quando mi hanno avvertito ho pensato che fosse strano: di solito non si gira nel weekend, e la cosa mi era stata confermata dagli addetti ai lavori. E infatti, quando sono andato a controllare, ho scoperto che non si stavano girando scene con gli attori, ma semplicemente un totale della piazza da inserire nel montaggio. In pratica è stata costruita una torretta, sulla quale hanno posizionato la camera. Poi hanno sguinzagliato alcuni “doppi” per la piazza e hanno ripreso il tutto. “Ma non avete paura che qualcuno guardi in camera?”, ho chiesto, dato che quella è stata la preoccupazione principale di tutto il personale in questi giorni. “No”, mi hanno risposto, “Non si noterà, comunque”.
E questo episodio chiude la seconda settimana delle riprese, caratterizzate da una discreta varietà di location, ma anche dalla prolungata assenza dalle scene di Gael Garcia Bernal, che non si è ancora visto. Tre sono stati i set principali: la Casa di Giulietta, di cui abbiamo già parlato nella seconda parte, Piazzetta Pescheria, una suggestiva piazza poco distante, e la suddetta Piazza Erbe.
Le riprese in Piazzetta Pescheria si sono svolte mercoledì 1 luglio durante tutta la giornata, e giovedì e venerdì in notturna dalle 10 fino rispettivamente alle 5 e alle 3 del mattino. Il tempo è stato abbastanza clemente, anche se ieri notte c’è stato un violento temporale, ma dopo che le riprese erano già terminate, credo. Nel pomeriggio di ieri, mi hanno riferito che si è girato anche in Piazza Erbe con Amanda Seyfried e “un attore biondo”, che immagino fosse Chris Egan. Ma passiamo alle riprese in Piazzetta Pescheria.
Le foto che vedete qui sopra ritraggono il set: si nota l’insegna della “Trattoria Lettere a Giulietta”, un fintissimo ristorante messo su dalla produzione per girare una scena di dialogo tra il cast femminile. Nel pomeriggio sono stato per circa un’ora e ho fatto in tempo ad assistere ad un unico ciak! Inutile dire che non si vedeva praticamente nulla. Ho ingrandito una delle foto perché ho anche bisogno del vostro aiuto per riconoscere i volti: questa secondo voi è la Redgrave? Ho qualche dubbio, e piuttosto penso sia quella di spalle. Quello che invece sta testando l’obbiettivo è il regista Gary Winick, I suppose. Lo si riconosce dalla barba incolta e dal capello selvaggio.
Nota divertente: a fianco del ristorante hanno piazzato questo stand di libri… una cosa che agli occhi degli americani deve fare molto “italiano”, ma che non si vede mai e poi mai da queste parti. Giusto per dare un’idea del lavoro di abbellimento a cui vengono sottoposti anche i set “naturali”.
Nella tarda serata di giovedì, verso mezzanotte, sono ritornato. Ero determinato a scattare qualche foto più da vicino, e la speranza era stata alimentata da un amico, che mi aveva chiamato nel pomeriggio rivelandomi che un suo conoscente era impiegato sul set in un ruolo che non menzionerò. Questo mi aveva offerto una chance di entrare nel set, ma tutto si è risolto con un nulla di fatto. Basandomi su una descrizione un po’ sommaria, l’ho cercato ma non l’ho trovato. Mi sono quindi dovuto accontentare di scattare poche foto buie (qui sotto e nella gallery trovate le migliori). Ma ho avuto una dritta interessante: stavano girando questa famigerata cena tra donne, e oltre alla Seyfried e alla Redgrave c’erano anche Luisa Ranieri e Milena Vukotic! Sì! La Pina!!
Tanto per darvi un’idea della cura maniacale con cui girano queste cose, presentiamo Mr. Albero – no, non il tizio in basso.
Mr. Albero è un povero e triste ramoscello, tenuto legato a un paletto di ferro. Mr. Albero è stato issato su questa gru, con un bel riflettore alle spalle. Incuriosito da questa stranezza, mi avvicino al primo “tizio col cartellino” che trovo e gli chiedo “a che pro?”. Mi ha detto che serve per l’ombra, proiettata su un palazzo antistante.
Et voilà! E vi assicuro che nel vicolo accanto, così come in ogni altro vicolo nei paraggi, era stato sistemato un altro riflettore che faceva penetrare una forte luce, dal fondo della strada verso il set. Ma si vedranno tutte, ‘ste cose? Mah!
Ultima cosa: ieri sera stavo ancora una volta appostato per cercare di vedere qualcosa. Per inciso continuavano a girare la stessa scena di giovedì. E, insomma, a un certo punto un furgone accosta dietro di me e fa scendere… Chris Egan! Arrivato tranquillo e rilassato, Egan si è diretto senza fretta sul set. Ma Bernal dove sta?! Speriamo di vederlo questa settimana!!