Durante il Comic-Con di San Diego, vetrina di straordinaria importanza ormai non solo per il panorama fumettistico americano, ma anche per quello cinematografico, Peter Jackson ha rotto il suo lungo silenzio su Amabili resti, parlando del progetto, dei personaggi e degli attori. Sci-Fi Wire ha pubblicato in esclusiva l’intervista, che è stata tradotta dai nostri amici di Bad Taste. Riportiamo qui sotto un breve estratto, ma vi invitiamo a fare un salto su Bad Taste per il testo integrale.
Questo film, ovviamente, è qualcosa di molto diverso dai tuoi recenti blockbuster. Mentre lo giravi ti sei sentito come quando hai girato Creature del Cielo?
Sì, è stata una esperienza paragonabile a quella di Creature del Cielo, ed è per questo che l’ho girato per certi versi. Sapete, ho fatto quattro enormi blockbuster di fila, e volevo provare qualcosa di difficile e di diverso. Sono come tutti gli altri: voglio provare cose che non sono sicuro di riuscire a fare. E così questa per me è stata una sfida molto interessante. Adoravo il libro, piansi quando lo lessi. E’ un libro molto personale, quando leggi quel libro ti rendi conto che è basato sulle esperienze personali di tutti noi, se abbiamo amato qualcuno che poi abbiamo perso. (…) Quindi il film è molto personale, è una interpretazione mia, di Philippa Boyens e di Fran Walsh. E’ un romanzo difficile da adattare, devo dire. Non si adatta ad alcuna struttura cinematografica. E non lo abbiamo seguito alla lettera: ci sono intere sezioni del libro che abbiamo dovuto saltare. Altri pezzi, invece, li abbiamo sviluppati: è un vero e proprio adattamento personale, non una copia letterale.