Una Notte Da Leoni, la recensione in anteprima

Pubblicato il 15 giugno 2009 di Gabriele Niola

Una notte da Leoni Poster ItaliaRegia: Todd Phillips
Cast: Bradley Cooper, Heather Graham, Jeffrey Tambor, Ken Jeong, Zach Galifianakis, Ed Helms, Justin Bartha, Rachael Harris Jr.
Durata: 100 minuti
Anno: 2009

Todd Phillips è un regista che in Italia possono conoscere solo gli appassionati e gli amanti del cinema demenzial-studentesco americano ma che tra poco conosceranno tutti. Arrivato più che altro in DVD (Old School) o anche non arrivato per nulla (School For Scoundrels) e passato al cinema solo con exploit meno convincenti (Starsky e Hutch, Road Trip) ora arriva nelle sale con Una Notte Da Leoni che in America è riuscito a scalzare Up della Pixar dalla prima posizione senza poter contare su nessun nome noto.

La motivazione di una simile prestazione è molto semplice: Una Notte Da Leoni è un film da morire dal ridere.
E non lo è solo per una sceneggiatura e dei dialoghi impeccabili, sebbene orchestrati su un canovaccio vecchissimo (un gruppo di amici fa follie in una nottata di addio al celibato a Las Vegas e il giorno dopo non ricordando nulla deve ricostruire tutto), il film è veramente divertente perchè diretto con intelligenza. Al di là delle battute molto del divertimento viene da sapienti stacchi di montaggio o movimenti di montaggio interno, dai colpi di scena e dai ribaltamenti di fronte e infine dalla capacità di saper arrivare fino al limite dell’iperbole senza sconfinare nell’esagerazione.

Quello della notte brava dove si misura l’unione tra amici e la capacità di esorcizzare qualsiasi demone della crescita e del senso di responsabilità è un topos specialmente statunitense che tuttavia diverte anche le donne e coinvolge gli uomini. Affrontarlo dunque non è facile perchè si è tentati dall’esagerare e basta con il rischio di non riuscire a mettere in scena davvero personaggi che siano combattuti tra l’età adulta e la vacanza da tale età.

Gioca con gli elementi della messa in scena Todd Phillips e lo fa talmente bene da riuscire a realizzare un film che a fronte di un grande divertimento riesce anche a raccontare una storia che questo divertimento lo alimenti. Non ci sono gag che si accavallano con il risultato di avere momenti esageratamente esilaranti a fronte di altri più monotoni (come capita spesso), ma tutto è dipanato nella durata del film con intelligenza e discrezione. Non c’è un momento di stanca, non c’è un momento in cui il film è poco comprensibile per il troppo ridere.

Non siamo di fronte ad un capolavoro della storia del cinema, ma forse ad uno dei migliori film comici degli ultimi anni (forse da Zoolander), capace di riproporre l’eterna figura dello stupido comico in una veste incredibilmente nuova (grazie anche a Zach Galfiniakis) e capace di raccontare con straordinaria aderenza alla realtà il mondo della profonda e splendida idiozia al maschile.

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