Dopo Il favoloso mondo di Amélie, Audrey Tautou ritorna sullo schermo con un nuovo ruolo iconico, quello di Coco Chanel. Si tratta di una megaproduzione francese, in uscita in Italia dal 29 maggio (Warner Bros.): Coco Avant Chanel racconta un determinato periodo della vita di Gabrielle “Coco” Chanel, quello antecedente al grandissimo successo ottenuto nel campo della moda. Diretto da Anne Fontaine, il film ci mostra una donna determinata che, dai bassifondi della Loira, si dirige verso Parigi, dove sarà contesa tra due uomini… quello che viene fuori è il ritratto di un personaggio che ha anticipato un’epoca, prima ancora dell’avvento del movimento femminista.
“Quello che voleva più di tutto era la libertà – racconta la Tautou – Era alla ricerca di un lavoro, una cosa impensabile per le donne di quell’epoca. Coco è riuscita a trasferire il suo desiderio di libertà nelle sue creazioni: quando le donne erano prigioniere di corsetti e fronzoli, lei riuscì a offrire libertà al corpo femminile con i suoi abiti”.
Ci parli delle sue ricerche per calarsi nei panni di Coco Chanel…
Non è stata una cosa facile, sapete? Gran parte delle fonti su Coco non sono attendibili al 100%. Questo è dovuto al fatto che era una persona che mentiva molto, specialmente riguardo al suo passato. Alla fine, per evitare una certa confusione, ho cercato di dimenticare tutto ciò che avevo letto e ho usato l’immaginazione. Posso comunque dire che la Chanel degli inizi era davvero misteriosa.
Coco, una bugiarda??
Proprio così! Bisogna chiedersi fino a che punto fosse brava nel mentire. A volte raccontava delle cose talmente enormi che nessuno ci credeva. E interrompeva la comunicazione, impedendo all’interlocutore la possibilità di approfondire.
E per quanto riguarda i tratti in comune che ha scoperto di avere con Coco?
Per quanto mi riguarda, sono una pessima mentitrice! Ho cercato di sentirmi Chanel durante tutta la lavorazione del film e l’aspetto in cui mi riconosco di più è questo suo desiderio di indipendenza e libertà. Direi proprio che sono una versione minore di Coco.
Tutto il mondo la ricorda come Amélie… c’è un rapporto di amore e odio per quel film?
Assolutamente no! Anzi mi ha portato tanta fortuna. Credo di aver controllato quel personaggio molto bene, specialmente sapendo che la gente ha continuato ad identificarmi con lei. Sicuramente mi ha segnata: è rarissimo che un film francese abbia un successo simile.
Chanel diceva: “L’unica cosa bella dell’amore è fare l’amore… e purtroppo ti serve un uomo per questo”… Ma nel film la vediamo perdutamente innamorata…
Penso che l’amore sia sicuramente più bello nei romanzi e nei film, perché questi ci risparmiano le distruzioni che il sentimento infligge alla vita quotidiana. Non sono d’accordo con la frase di Chanel, lei era una persona cinica, non solo per quanto riguarda l’amore. Però si dice che alla fine della sua vita abbia detto: “Una donna che non è mai stata amata, è spacciata!”.
L’abbiamo vista recentemente nel Codice Da Vinci, le piacerebbe continuare ad interpretare questi blockbuster?
Non mi interessa una carriera americana. Sono stata molto felice di lavorare nel Codice Da Vinci… è stata un’esperienza esotica! Non ho intenzioni di darmi da fare per trovare un lavoro in America, preferisco piuttosto singole occasioni.
Per saperne di più su Coco Avant Chanel, date un’occhiata alla nostra scheda, dove troverete anche il trailer e le immagini del film.