E’ il 1999 quando in Italia esce L’impostore, film scritto e diretto dai gemelli Pate.
Ad interpretarlo Rosanna Arquette, Chris Penn, Tim Roth, una giovanissima ed ancora poco conosciuta Renée Zellweger e Michael Rooker.
Oggi, a 10 anni dall’uscita il sala, L’Impostore arriva a teatro grazie alla regia di Carlo Benso. Un torvo ‘kammerspiel’, tre personaggi che hanno molto da nascondere intrappolati in una stanza che non lascia loro altra scelta se non quella di confrontarsi.
Un giovane ricco rampollo di un’agiata famiglia dell’alta società, cosciente del potere derivatogli dalle immense somme di denaro di cui dispone, è sospettato di un atroce delitto.
E’ interrogato da due poliziotti abituati a nascondere dietro ad un’apparente sicurezza e alla forza del distintivo le incertezze della vita e le pene della propria esistenza. Quella stanza è il loro regno. La stanza degli interrogatori di una stazione di polizia al cui centro troneggia infallibile la macchina della verità, della cui segreta interpretazione sono gli unici depositari. Una stanza squallida, dagli angusti confini, un tavolo, una videocamera, un monitor, un oscuro rifugio nel quale perdersi dimenticando cosa li aspetta oltre quelle pareti.
L’opera gioca sui continui capovolgimenti di fronte, sul ribaltamento di ogni certezza, sulla confusione dei ruoli, trasformando sempre più l’interrogatorio in uno scontro dominato dalla freddezza del nuovo inquisitore e dal disfacimento nervoso degli accusatori.
Un gioco al massacro in cui il confine tra la verità e la menzogna si assottiglia sempre di più sospendendo l’enigma della colpa: quale verità? Ma soprattutto: chi è in grado di stabilirla?
In scena al Teatro Argot, in via Natale Del Grande 27, a Roma, l’opera aspetta così i tanti che hanno amato la trasposizione cinematografica.