J.J. Abrams è da ammirare, se non altro per come ha preso di petto un compito difficile e ingrato: rimettere in sesto la franchise di Star Trek, affidando per giunta ruoli iconici a nuovi attori. Ma, al di là delle iniziali accuse – da parte di “frange oltranziste” – di voler annacquare o rendere “cool” una saga che sopravvive senza particolari scossoni da più di 40 anni, Abrams ha in realtà sempre tenuto ben presenti la visione e i valori del creatore Gene Roddenberry. Ecco cos’ha rivelato al magazine inglese SFX…
I temi che mi hanno attirato avevano meno a che fare con Star Trek e lo spazio e più con l’ottimismo e l’umanità, e con la ricerca di uno scopo attraverso l’unità. E’ questo uno dei principi guida del film. Dovevamo essere fedeli all’ottimismo che Gene Roddenberry dimostrò in un periodo di paura, odio e sospetto. Scriveva di un futuro in cui non solo saremmo sopravvissuti, ma grazie alla cooperazione e alla collaborazione avremmo addirittura prosperato. Questa per me, oggi più che mai, è un’idea importantissima.
Star Trek, tra le altre cose, ha anche un ben noto zoccolo duro di fan che non hanno paura di dire la loro, e se non li prendi in considerazione e non ti preoccupi di onorare tutto quello che conoscono e amano della serie, sei completamente fregato.
Devi assicurarti che il film non solo sia consapevole di loro, ma che funzioni per loro al punto che non solo lo apprezzeranno per conto proprio, ma, si spera, porteranno altra gente nel gruppo.
(Fonte: TrekMovie)