Dragonball Evolution, la recensione in anteprima

Pubblicato il 07 aprile 2009 di Gabriele Niola

Dragonball Evolution Poster ItaliaRegia: James Wong
Cast: Justin Chatwin, Emmy Rossum, Yun Fat Chow, Ernie Hudson
Durata: 100 minuti
Anno: 2009

Difficile essere benevolenti con questo film, difficile davvero. Difficile se si è appassionati del fumetto o del cartone e forse ancora di più se non lo si è e quindi si stenta a capire il senso di tutta l’operazione.
Perchè Dragonball Evolution non è il film di Dragonball è un film con dei personaggi che si chiamano come quelli di Dragonball e che gira intorno ad una trama vagamente simile. Per il resto non c’è nulla in comune.

Non c’è nulla in comune ad un livello semplice ed immediato, perchè mancano gli elementi vincenti della trama, mancano i topoi della serie e mancano i suoi punti di mistero e fascino. E non c’è nulla in comune nemmeno ad un livello più complesso, poichè manca quel senso giovial-demenziale con cui sono raccontate le avventure di Goku, manca la costruzione mitica dei personaggi e l’etica asiatica del potere e della calma.
Quello che c’è è un eroe all’americana che lotta per una seconda occasione secondo principi vagamente orientaleggianti (ma proprio perchè uno si vuol fidare), preso in una trama totalmente implausibile e raccontata di fretta e furia.

Lo scopo di tutto è abbastanza chiaro: mostrare dei combattimenti permeati da un’etica dell’onore e della forza corrispondente a come gli statunitensi immaginano che la pensino gli asiatici e molto basilare (dimostrare la forza per emergere e per conquistare le donne). Ma il problema è che il film è un fallimento anche e soprattutto in base a quest’obiettivo autoimposto. I combattimenti sono orribili! Tra i meno plausibili, dinamici e plastici visti negli ultimi anni.

Tra questi poi ci sono una serie di scene di raccordo che infilano uno dopo l’altro momenti e dinamiche che tutti già conoscono: dall’amico tradito, alla fiducia riconquistata, dalla morte del nonno mentore, all’eredità morale lasciata fino anche al vecchio che si rivela insospettabilmente più forte di tutti e l’eroe che trova le motivazioni dentro di sè.

Incredibile pensare che Chow Yun-Fat dopo La Città Proibita di Zhang Yimou si sia dato ad un film del genere privo di qualsiasi professionalità nonchè di qualsiasi senso.

Se ci hai trovato un senso anche recondito o una qualsiasi motivazione che ne giustifichi l’esistenza spiegami perchè o segnalalo qui.

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