Regia: Ken Kwapis
Cast: Jennifer Aniston, Jennifer Connelly, Scarlett Johansson, Drew Blyth Barrymore, Ben Affleck, Ginnifer Goodwin, Kevin Connolly, Bradley Cooper, Justin Long
Durata: 129 minuti
Anno: 2009
Un racconto ad episodi intrecciati, corale quanto basta e tutto collegato da legami e conoscenze in un universo coerente, quello della nuova femminilità. I personaggi pur non conoscendosi tutti alla fine sono legati tra di loro in qualche modo. La moglie dell’uno è anche l’amica dell’altra che a sua volta lavora accanto a quell’altra ancora.
La struttura è chiara e gli intenti pure: raccontare le dinamiche amorose moderne, quelle nelle quali le donne sono passate al volante. Chiamano, richiamano, fissano appuntamenti, vengono tradite come un tempo e in sostanza continuano a sognare l’amore eterno. Le donne moderne tra le nuove potenzialità di conquista (una volta solo maschili) e il loro eterno sognare e arrovellarsi sui problemi. E i gay a guardare divertiti tutto quanto.
Così La Verità E’ Che Non Gli Piaci Abbastanza imbastisce una serie di racconti, inframezzati da finte videoconfessioni (la cosa più divertente), intorno al vittimismo femminile.
Da sempre educate a pensare che se vengono respinte in realtà è per troppo amore e continuamente abituate e condizionate a credere e sperare nell’eccezione, creandosi realtà immaginarie che alla fine sono molto distanti da quella reale. Incapaci alla fine di accettare la verità, cioè che se l’uomo non ti richiama o ti lascia è perchè non gli piaci abbastanza. Con questa chiave il film cerca di porre la condizione della donna attuale. Il che sarebbe anche interessante, peccato che alla fine contraddica tutto quello che ha affermato in precedenza.
Sorvolando sull’implausibilità di uomini divisi tra una moglie come Jennifer Connelly e un’amante come Scarlett Johansson (che dovrà sudare 7 camicie per riuscire ad avere l’uomo che desidera!!) e donne che rifiutano ragazzi devoti che hanno le sembianza di Ben Affleck e sui molti “rivoltamenti di frittata” (di situazioni che solitamente sono gli uomini a vivere e che qui vengono imbastite come se le vittime fossero sempre le donne) il film consola tantissimo e fa ridere pochissimo.
L’obiettivo è in ogni momento di consolare il pubblico femminile cullandolo nelle calde illusioni che alla fine quel modo di vivere raccontato è meglio di come si comportino gli uomini (ogni cosa è meglio di come vivono gli uomini, che come è prevedibile non ne escono granchè bene) e che comunque alla fine la felicità arriva sempre. E ha la forma di un matrimonio.
Ti sei identificata? Ti sei annoiato e anche un po’ infastidito? E’ un film per donne che fa finta di dare dei contentini agli uomini o ormai queste distinzioni non esistono più? Qui le altre opinioni.