E’ gigantesco (molto più di Susan), si esprime solo ad urli mostruosi, è un animale frutto di contaminazioni radioattive conseguenti allo sgancio di una bomba atomica e ha attaccato Tokyo.
Se non è Insectosaurus è Godzilla.
Del mostro giapponese per antonomasia il grosso insetto del team di mostri riprende molte caratteristiche parodiandone altre. Come spesso capita ad opere giapponesi sono gli stessi autori a prendersi in giro e quando non lo fanno loro ci pensano gli altri. Così nei decenni Godzilla (al pari dei colleghi come Gamera) è stato oggetto di infinite parodie domestiche e non più un remake hollywoodiano di dubbio gusto.
tutto materiale che ha fatto entrare il mostro nel mito come una delle cose più caratteristiche di un certo modo di intendere la paura e la mostruosità. Il numero uno di tutti i mostri giganti.
Quella di Mostri contro Alieni però è una parodia tutta particolare.
Contrariamente al solito infatti Godzilla non è il solito para-dinosauro, lucertolone cresciuto dalle movenze incerte ma un insetto, cosa che richiama anche un’altra grande tradizione dell’horror (americano stavolta) cioè quella degli insetti giganti (solitamente ragni) mutati anch’essi per colpa delle radiazioni.
Solo che Godzilla più di qualsiasi insettone americano sputa anche fuoco dalla bocca e questo gli autori di Mostri Contro Alieni l’hanno ripresi facendo in modo che Insectosaurus possa sparare una strana forma di ragnatela.
Poteri strani ma del resto erano gli anni della paura dell’atomica e della scoperta degli effetti negativi delle radiazioni sugli esseri viventi. Le paure sociali principali venivano da lì e davano origine appunto a questi sogni di mostruosità, oggi abbastanza ridicoli.