Regia: Philippe Claudel
Cast: Kristin Scott Thomas, Elsa Zylberstein, Serge Hazanavicious, Laurent Grévill, Frédéric Pierrot, Claire Johnston
Durata: 115 minuti
Anno: 2008
Una donna che esce di prigione e deve sia reinserirsi in società che riallacciare i contatti con una sorella determinata a recuperare il loro rapporto nonostante i 15 anni di distacco forzato. Un dramma che ha causato la prigionia che viene solo accennato. E l’idea di voler parlare di sentimenti coattamente rinchiusi dentro se stessi.
Ti Amerò Sempre (in originale e anche nella versione internazionale E’ Da Tanto Che Ti Amo, come recita una canzone cantata ad un certo punto) cerca davvero di forzare i muri del silenzio presentando un personaggio che fa resistenza alla vita e al quale la vita fa resistenza. Una donna che ha difficoltà a relazionarsi con gli uomini ma soprattutto con i membri della famiglia della sorella che l’ha momentaneamente adottata a causa del fantasma del suo passato che le incombe dentro.
Ma quanto di tutto questo effettivamente arriva allo spettatore? Quanto è un riflesso condizionato nel vedere un personaggio che enigmaticamente guarda nel vuoto e quanto è vero cinema, vero racconto? Ti Amerò Sempre è un film francese che aspira ad essere francese, aspira cioè a raggiungere quelle vette di rarefazione e di racconto di sentimenti attraverso la quotidiana narrazione dell’umano. Ma non ci riesce.
Non bastano i silenzi e non basta lavorare sulla fiducia. Non posso fidarmi del fatto che la protagonista si tiene tutto dentro e soffre solo perchè mi viene detto. Io, spettatore, lo devo sentire al pari di lei provando compassione per una coinvolgente vicenda umana. Ma qui la vicenda umana fa acqua da tutte le parti e più il film avanza più si accumulano implausibilità che smontano anche quei pochi sentimentalismi che si erano costruiti.
Unico vero momento di profonda umanità rimane la faccia di Kristin Scott Thomas quando la madre, che l’ha sempre ripudiata per ciò che la condusse in galera e ormai affetta da alzheimer non riconosce più nessuno, di colpo in lei rivede sua figlia bambina ed ha un moto d’affetto talmente inaspettato e forte da risultare indesiderato e da scoperchiare un mondo. Quel momento, nella sua forza, chiarisce la fallacità del resto del film.
E’ questa l’opinione della critica oppure si tratta di un caso isolato? Ci sono altre recensioni migliori per favore? Probabilmente no. Ma puoi scoprirlo comunque qui.