Ognuno ha la sua storia: recensione in anteprima de Il curioso caso di Benjamin Button

Pubblicato il 13 febbraio 2009 di Francesco

Il curioso caso di Benjamin Button Poster Italia

Regia: David Leo Fincher
Cast: Brad Pitt, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Elle Fanning, Julia Karin Ormond, Jason Flemyng, Jeanne Burgeois, Taraji P. Henson, Robert Towers, Jared Harris
Durata: 166 minuti
Anno: 2008

Ognuno ha la sua storia. Bella o brutta che sia. Che il principio sia tutto in salita o che da un arrivo pianeggiante si snodi un panorama in discesa, poco importa. Ognuno ha la sua storia. Lo stesso dicasi per Benjamin Button, protagonista dell’omonimo Il curioso caso di…, interpretato per l’occasione, da Brad Pitt.

Benjamin viene al mondo il giorno della fine delle ostilità della Grande Guerra e la madre, nel darlo alla luce, perde la vita. Destino segnato, il suo, che il padre non manterrà la promessa fatta alla moglie morente di non abbandonarlo mai e dato uno sguardo in culla, non ci pensa molto per prendere il fagotto con rabbiosa stizza e correre per le strade della città, puntare il molo dove scaraventarlo in un insano infanticidio, per poi reprimersi dinanzi a circostanza non favorevoli e ripiegare sul più classico degli abbandoni ancora in culla.

La colpa di Benjamin è l’essere nato con l’aspetto di una persona anziana. E’ la sua maledizione. E’ la sua caratteristica principale. E’ la sua vita. Amori, dissapori, incomprensioni, curiosità e tanta storia che accompagna ogni suo minuscolo passo.

Fincher confeziona un prodotto che gli deve valere tredici Oscar, tanto sono le candidature per un responso che si saprà solo il 22 febbraio, ma è ineccepibile che il prodotto che ne esce sia stilisticamente perfetto. Sotto ogni sfumatura. All’occhio del più attento. E allora finisce con il peccare in emozione.

Il pathos è chiaro sin dalle prime battute, i colpi di scena non arrivano o forse volutamente è così che è stato pensato. Tutto è geometricamente lineare, passo dopo passo, scena dopo scena, assistiamo al dipanarsi di una trama ordita con sapiente maestria e tessuta per i più.

Non si storce il naso, ci si affeziona immancabilmente a Benjamin, si fa il tifo per lui, ci si rallegra per le piccole o grandi conquiste, ma il tutto resta quasi sempre monocorde. Purtroppo. Decisamente valide e godibili le prove di Pitt e di Cate Blanchett, che devono moltissimo ad un make up, quello sì, da Oscar, che se ci presenta lei più eterea che mai, un’icona di bellezza, riesce a farci ricordare il bello di Hollywood, quando muoveva i suoi primi passi sui sentieri di celluloide.

Il curioso caso di Benjamin Button resta comunque un titolo che non può essere assolutamente perso, che va visto in tutta la sua interezza, nonostante la parte centrale dedicata alla guerra – questa volta è la Seconda a cui prende parte anche Benjamin – possa essere saltata a piè pari, che nulla aggiunge o toglie alla storia e rischia di essere tediosa.

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