«La lordura accumulata per tutto il sesso e i delitti salirà schiumando fino alla loro cintola e tutte le puttane e i politici leveranno lo sguardo gridando “salvaci!”. E io dall’alto gli sussurrerò “no”». Rorschach è i nostri occhi in Watchmen, nonché l’io narrante della storia, che si dipana seguendo il suo diario. Ma chi è l’uomo dietro la maschera, e come è diventato il disilluso giustiziere che conosciamo all’inizio del racconto?
Walter Kovacs nasce e cresce nei quartieri poveri della Grande Mela, madre prostituta, padre sconosciuto. Nel 1951, all’età di 11 anni, reagisce brutalmente contro due bulletti che lo hanno attaccato, quasi accecandone uno con una sigaretta e picchiando selvaggiamente l’altro.
Preso in custodia dai servizi sociali, Walter diventa uno studente modello. Nel ’56 accoglie la notizia del brutale omicidio della madre con un laconico commento: “Bene”. A 16 anni, diventa operaio nell’industria tessile, e nel ’62 ha il suo primo incontro col destino: alla fabbrica arriva un ordine per un vestito, fatto con una stoffa inventata dal Dottor Manhattan: fluido viscoso in movimento tra due strati di lattice. L’ordine non viene mai ritirato: la ragazza, dal nome italiano, non apprezza il risultato, ma quel tessuto ha un effetto ipnotico sul giovane.
Due anni dopo, nel 1964, il fato bussa di nuovo alla porta: Walter compra il giornale alla mattina, andando al lavoro, e scopre che la donna che aveva ordinato il vestito è in prima pagina sul giornale: il suo nome è Kitty Genovese, ed è stata brutalmente violentata, torturata e uccisa sotto gli occhi dei suoi vicini di casa, che non hanno fatto niente per impedire la tragedia.
Allora, per un’assurda associazione mentale, Walter ripesca il tessuto a macchie dal baule in cui lo aveva sotterrato, e si cucisce una maschera. Nasce Rorschach, intenzionato a riportare ordine in un Paese che ha perso di vista i grandi ideali di un tempo.
Nonostante tutto quello che ha già passato, Walter è riuscito a mantenersi in equilibrio tra la sua identità civile e quella segreta, senza cadere nel profondo abisso della follia. Ma se guardi a lungo nell’abisso, l’abisso guarda in te.
Nel 1975, indagando sulla sparizione di una bambina, Walter scopre un baratro di orrore inimmaginabile, e la sua mente vacilla. Il serial killer responsabile della morte della piccola, e di altri bambini, incontra la morte per mano del giustiziere, che ora non è più semplicemente “Walter Kovacs che finge di essere Rorschach”: ora c’è solo Rorschach, nient’altro.