Doveva intitolarsi Avatar: The Last Airbender, il nuovo film di M. Night Shyamalan tratto dall’omonima serie a cartoni animati americana. Poi è arrivato James Cameron con il SUO Avatar, costringendo il povero Manoj a cambiare titolo al suo film, che ora si chiamerà semplicemente The Last Airbender.
Non bastasse il contenzioso sul nome, nelle scorse settimane ci si è messa pure una polemica sollevata su Internet a rompere le uova nel paniere al regista di Unbreakable, criticato perché aveva scelto tutti attori occidentali e bianchi per impersonare degli asiatici. Ora le cose si sistemano in parte, ma solo per motivi di agenda: l’attore scelto per la parte di Zuko, uno dei villain della serie, ovvero Jesse McCartney, non potrà partecipare al campo di allenamento nelle arti marziali messo su dalla produzione in vista delle riprese. Ergo: non potrà girare il film. E’ stato perciò rimpiazzato dal protagonista di The Millionaire, Dev Patel.
Patel ha sicuramente più talento di McCartney, ma a questo punto, visto che tanto tutti gli altri attori sono bianchi, non si rischia davvero di generare del razzismo involontario con un cattivo di colore? Che poi la polemica sia un po’ gratuita non ci piove: lo stesso regista è un indiano immigrato. Resta il fatto che nemmeno lui è stato in grado di smentire la tendenza tutta americana di “normalizzare” qualsiasi proprietà acquisita da Hollywood e renderla digeribile dal pubblico statunitense.
(Fonte: Slashfilm)