Tyler Perry è uno che generalmente non si fa vedere al di fuori dei suoi film. Diviso tra cinema, teatro e televisione, il regista/sceneggiatore/attore ha fatto un’eccezione per J.J. Abrams e Star Trek, dove interpreta poche scene nei panni del Comandante della Flotta stellare.
“Il tempismo è stato perfetto e c’è voluta solo una settimana. E’ un ruolo molto piccolo. Mi ha davvero aiutato a vedere cosa significa lavorare sul set di qualcun altro”, ha detto Perry. E, alla domanda se il suo coinvolgimento fosse dovuto all’assenza di una grossa rappresentanza di attori di colore nel film, ha risposto: “non credo che [Abrams] pensasse a questo. Guardandolo e parlandogli, mi è sembrata la mia controparte ebrea. Lavora in televisione e al cinema. Non si ferma mai. Scrive pure. Lo guardavo elaborare e rielaborare la scena, e c’è qualcosa nella mia storia, in quello che faccio, che è così simile a lui. […] Non penso che il motivo della mia presenza nel film siano state le pari opportunità, altrimenti mi avrebbero dato un ruolo di supporto piuttosto che un semplice cameo”.
E, sul suo ruolo, conclude: “non avrebbe senso per me recitare in un film che posso fare da solo. Non voglio essere chiamato per fare un film su una famiglia di neri, quello lo posso fare da solo. Non voglio partecipare ad una pellicola di quel genere. Però, se mi volete in Mission: Impossible o Star Trek o Wolverine – per il quale mi avevano chiamato ma che non ho potuto fare perché stavo girando The Family That Preys – in quel caso allora sì, lo posso fare”.
(Fonte: TrekToday)