Regia: Peyton Reed
Cast: Zooey Deschanel, Jim Carrey, Terence Stamp, Bradley Cooper, Rhys Darby, Daniel (Danny) Peter Masterson, John Michael Higgins
Durata: 104 minuti
Anno: 2008
Jim Carrey sembra voler alternare exploit prettamente commerciali interamente basati sui suoi punti di forza a film più impegnati che lo mettano alla prova come attore. Il problema è che raramente centra qualcuno di questi due obiettivi. Non solo i film seri spesso sono ridicoli nel loro tentare approcci delicati e particolari ma soprattutto quelli prettamente comici da tempo non riescono a far ridere davvero.
Con Yes Man si replica in pieno lo schema di Bugiardo Bugiardo ma con meno dinamismo. C’è un personaggio grigio ed anonimo caratterizzato da un’attitudine deplorevole (mentire da una parte, dire sempre no a qualsiasi cosa dall’altra), c’è un trucco che ne causa il cambiamento forzato (magia in uno e autoconvincimento nel secondo) e ci sono una serie di situazioni divertenti date dal fare la cosa giusta in maniera eccessiva e spesso contro la propria volontà.
Con l’andare avanti degli anni però Jim Carrey punta sempre meno sulla mimica facciale e sul suo corpo (gran peccato) e più sull’umorismo di situazione (solitamente imbarazzante) e sui buoni sentimenti.
Già i buoni sentimenti avevano rovinato Una Settimana Da Dio, che dopo un primo tempo rapido e scoppiettante si afflosciava su dinamiche familiari smielatissime, e adesso tornano a tempestare Yes Man.
Nonostante qualche idea azzeccata, qualche momento molto divertente e due caratteristi fantastici (Rhys Darby proveniente dalla serie Flight Of The Conchords e Danny Masterson) il film non decolla in nessuna maniera. Non riesce a raccontare un rapporto, non riesce a raccontare un modo di approcciare la vita (ma non era questo che ci si aspettava in fondo) e non riesce a divertire davvero, imbrigliando Jim Carrey in n personaggio senza spessore e che non gli consente nemmeno di dare sfogo a ciò che sa fare meglio.