Dopo una battaglia per i diritti, in cui i due contendenti principali erano Fox e Warner, a sorpresa Columbia Pictures ha battuto tutti e realizzerà la versione cinematografica della Trilogia della Fondazione, il trittico di romanzi che rese lo scrittore russo-americano Isaac Asimov uno dei massimi autori della fantascienza moderna e che gli fruttò un Premio Hugo nel 1966.
Fin qui, le buone notizie. La notizia un po’ meno convincente (definirla cattiva mi sembra esagerato) è che il regista prescelto per questa impresa di proporzioni indubbiamente ciclopiche è Roland Emmerich. Uno che sicuramente ha dalla sua la capacità, un po’ come Michael Bay, di tenere insieme produzioni gigantesche e che in più, rispetto a Bay, ha uno stile classico che ben si sposa con la fantascienza più canonica e vecchio stampo.
Dall’altro lato, Emmerich non è molto indicato, quando si tratta di andarci per il sottile. E la trilogia di Asimov non è una festa di inseguimenti, esplosioni e quant’altro, ma la storia del matematico Hari Seldon, capace di prevedere eventi futuri di larga scala attraverso una serie di principi scientifici. Quando prevede la decadenza dell’Impero Galattico, e i conseguenti 30.000 anni di oscurità, decide di creare due oasi umane (le “Fondazioni”) per salvare la conoscenza dell’Uomo.
I film saranno prodotti da Emmerich e Michael Wimer, anche produttore di 10.000 AC. Chissà: stavolta il vecchio Roland potrebbe sorprenderci, e riportare la grande fantascienza classica sullo schermo. Diamogli almeno il beneficio del dubbio.
Una curiosità: Emmerich è attualmente al lavoro sul remake di Viaggio allucinante, la cui trasposizione letteraria era stata affidata proprio ad Asimov. Fantastic Voyage dovrebbe uscire nel 2010.
(Fonte: Slashfilm)