Un’altra donna (Another Woman, Usa 1988 – Drammatico; 80′) di Woody Allen con Mia Farrow, Gena Rowlands, Ian Holm, Blythe Danner, Gene Hackman, Betty Buckley.
Spronata dall’ascolto casuale di una seduta di psicoanalisi, una donna matura riesamina la sua vita e scopre di avere sbagliato molte cose: decide di riniziare daccapo e di essere “un’altra donna”.
E’ stato definito il film più bergmanianamente riuscito di Allen (anche per la presenza, tra i collaboratori, di Sven Nykvist, direttore della fotografia del maestro svedese), quello in cui le sue tipiche ossessioni e fobie non sono scopertamente raccontate in prima persona e, quindi, senza il lato umoristico che caratterizza gran parte della sua filmografia. Non è molto conosciuto, anche perché non ha vinto nessun premio e per la sua atipicità nella produzione alleniana, ma questo amaro, ma aperto alla speranza, saggio di vita e di filosofia femminile è forse la migliore opera – e comunque una tra le più sofferte – del regista newyorchese. La Rowlands, da poco vedova del regista e attore John Cassavetes, interpreta con sentita partecipazione il suo intenso ruolo.