Un lupo mannaro americano a Londra (An American Werewolf in London, Usa 1981 – Horror; 94′) di John Landis con David Naughton, Jenny Agutter, Griffin Dunne, John Woodvine, Brian Glover.
In vacanza in Inghilterra, due americani sono aggrediti da un essere mostruoso nella brughiera: uno è morso soltanto ed eredita la maledizione di trasformarsi in licantropo, l’altro è sbranato e da zombi torna dall’amico per indurlo al suicidio.
Tutt’altro che una commedia gotica sul mito del lupo mannaro come spesso viene conosciuto, ma un vero e proprio horror sanguinolento e maturo nell’affrontare la solitudine e la tristezza di un mostro suo malgrado, nonostante il regista inserisca efficaci tocchi di humour. Memorabile scena in un cinema porno (il filmino che si vede lo ha girato lo stesso Landis) di Piccadilly Circus e strepitosa colonna sonora (giocata ironicamente anche sul tema della luna). Contemporaneo dell’Ululato di Dante, gli è nettamente superiore, anche negli effetti speciali (di Rick Baker, che presero l’Oscar) che mostrano la trasformazione diretta in animale. Girato interamente nel Regno Unito, nel periodo in cui lady Diana Spencer sposò il principe del Galles Carlo, ai quali Landis porge le sue congratulazioni in una scritta finale. Produce l’inesistente Lycanthrope Films Limited, inventata per l’occasione. Memorabile la canzone iniziale Blue Moon, eseguita da tre diversi cantanti nel corso del film.