Il clamore di Twilight ha riportato in auge la mitica figura del vampiro, che ciclicamente torna con prepotenza a far parlare di se. Del resto i vampiri sono da sempre parte dell’immaginario collettivo della razza umana, fin dall’alba dei tempi e soprattutto in tutte le culture del mondo. Si parla di vampiri già nell’antica grecia, quando Lamia, la bellissima regina della Libia madre della progenie di Zeus, si vide strappare i figli per gelosia da Era. La rabbia e la disperazione la trasformarono in un orribile mostro che divorava i bambini privandoli del loro sangue. In oriente il mito del vampiro è onnipresente tanto che nell’antica Cina i morti venivano ricoperti di terracotta per impedir loro di tornare a importunare i vivi privandoli, sempre e comunque, del loro sangue. Nei miti indù invece imperversavano i Rakshasa, demoni terribili con sembianze umane e tratti animaleschi come zanne affilate e lunghi artigli, che portavano il caos e si cibavano di carne e sangue umano. Caratteristica importante di questi demoni era la loro intolleranza al sole da cui venivano rapidamente inceneriti.
Le produzioni cinematografiche sui vampiri sono centinaia, come ci ricorda la Screenclip di questa settimana, ma non solo. Anche la televisione, in modo quasi continuo ci ha proposto storie di vampiri a cominciare da Buffy l’ammazzavampiri, vero fenomeno di culto e precursore della complessa storia d’amore vampiri e umani.
Ben presto però la figura del vampiro non era più da demonizzare come un tempo e così sono emersi sempre più spesso vampiri “buoni” come Angel, che si è guadagnato una serie tutta sua.
L’anno scorso l’aria intrisa di sangue si è tinta di giallo grazie ad un investigatore molto particolare, Mick St. John, protagonista della sfortunata Moonlight, anche lui, ovviamente, vampiro. Quest’anno ci siamo cascati di nuovo con il nuovo prodotto di Alan Ball, True Blood, che di similitudini con Twilight ne ha davvero tante.
Si sa, i vampiri sono bellissimi, affascinanti, algidi e spesso dotati di un romanticismo innato, utile alla conquista delle loro vittime.
Già, il punto è proprio questo.
Sono e saranno sempre predatori.
Allora perché ci conquistano sempre? Perché non riusciamo a vivere senza di loro? Ma un’altra domanda mi assilla nella mia continua ricerca del vampiro: perché le donne vampiro hanno invece così poca fortuna e sono così poco protagoniste?
Consiglio. Per chi ama leggere e vuole conoscere Alisa Perne, una donna vampiro che non ha niente da invidiare a Edward, cercate L’ultimo vampiro di Cristopher Pike.