Nello Star Trek di J.J. Abrams l’Enterprise e il suo (futuro) equipaggio partono da un’umanissima quotidianità terrestre che non piacerà ai malati delle serie tv, ma rilancerà il franchise verso strani, nuovi mondi e quadranti del box office dove Kirk e i suoi successori non erano mai giunti prima.
Che il film non sia stato fatto per i fan un frizzante J.J. Abrams l’ha ripetuto anche nell’entusiasmante presentazione di questa mattina. Ma secondo me non è stato sincero fino in fondo.
Rinnovare il franchise e creare una nuova generazione di affezionati era una missione impossibile restando fedeli a quello che la serie rappresenta. Non tanto per un peccato originale, quanto per la direzione che al tutto hanno dato serie infelici e alcune declinazioni cinematografiche almeno discutibili.
Ma se amate Star Trek come una cosa viva e non come un oggetto da collezione da rivedere fino alla nausea per poi sfidarvi a colpi di citazioni non potrete che essere entusiasti di questa rifondazione, che farà indubbiamente anche nuovi proseliti.
Certo lo dico dopo averne visto solo 25 minuti più un trailer, ma tanto mi è bastato per emozionarmi ed entrare in sintonia con personaggi che mi hanno tenuto compagnia per tanti anni ma ho conosciuto per la prima volta solo questa mattina.
E se c’è questo, personaggi con cui entri subito in contatto, dubito che un regista come lui possa essersi perso per strada lungo un film che per quello che ho visto questa mattina è scritto bene e diretto anche meglio.
L’unico dubbio lo ho su un capo dei cattivi che mi ha fatto un po’ dejavu con Guerre Stellari, ma si è visto poco e, per fortuna, la sensazione è che nonostante tutto quello che Abrams ci ha regalato oggi ci sia un film intero ancora da vedere.
Qui siamo rimasti tutti soddisfatti e continueremo a parlare del film come abbiamo fatto fino ad ora. Intanto Gabriele si è preoccupato di raccontare più nel dettaglio quanto visto questa mattina, attenzione qui si che ci sono degli spoiler.