Ecco, queste sono le notizie che ti fanno riflettere. Qui in Italia, i nostri film sono quasi sempre snobbati dai più, e nelle multisale passano solo ed esclusivamente pellicole estere, principalmente americane. Quest’anno un’eccezione l’hanno fatta Gomorra e Il divo, due ottimi film che hanno scosso un po’ l’opinione che la massa degli spettatori si è ormai fatta da tempo. Per una volta, dei film italiani non erano semplicemente “pallosi”, ma veri e propri oggetti d’arte, competitivi a livello internazionale, anche accattivanti se vogliamo, senza essere però un’estensione cinematografica del linguaggio televisivo delle fiction. Ma per quanto riguarda smuovere il cinema italiano dal suo angolino, nulla di fatto. Perché, invece di dire “ecco, vedete, anche qua si possono fare film belli, che siano moderni e che piacciano anche al pubblico“, tutti si sono affrettati a ribadire quanto il cinema italiano “goda di ottima salute“, se può permettersi film così. Ma ciò non è vero. Gomorra e Il divo sono state, e per ora rimarranno, due bellissime eccezioni.
Ma arrivando al punto: ora anche la Danimarca ci da una lezione. In un paese di 5.475.791 abitanti, circa quattro milioni di persone non solo sono andate al cinema nell’ultimo anno, ma hanno pure visto film domestici! Un record che non si raggiungeva dall’81, quando il pubblico di film danesi ammontò a 4,1 milioni, e che è probabilmente destinato ad essere infranto entro la fine di quest’anno, quando usciranno tre nuovi film: Little Soldier, dramma di Annette K. Olesen, Fear Me Not di Kristian Levring e Max Pinlig, film per famiglie diretto da Lotte Svendsen. Inoltre, nello scorso weekend, cinque film locali hanno raggiunto la top 10 e uno in particolare, Terribly Happy, ha raggiunto il secondo posto dopo Quantum of Solace.
Ce la possiamo fare, dai. Basta un po’ di impegno a sfornare film sempre nuovi e interessanti, come i due giganti della stagione passata.
(Fonte: Cineuropa)