Amore e morte nel giardino degli dei (Italia, 1972 – Drammatico; 88′) di Sauro Scavolini con Erika Blanc, Peter Lee Lawrence, Richard Melville, Orchidea De Santis, Vittorio Duse, Ezio Marano.
Azzurra e Manfredi, fratelli in odor d’incesto in quel di Spoleto, vivono tranquilli finché lei non annuncia il suo matrimonio…
Pasolini (i titoli poveri, neri su sfondo bianco), Antonioni (certe derive astratte e il ritmo al valium), Visconti (il torbido e sfocato kitsch alla Hamilton e il titolo che evoca La caduta degli dei) e troppo anonimo cinema italiano di quegli anni (soggettive sballate, inquadrature interminabili come gli ascolti delle registrazioni al magnetofono, sangue e nudi per destare – invano – lo spettatore) mescolati allegramente in un film indifendibile: il ralenti finale vorrebbe essere il suggello d’autore ma grida vendetta al cielo, mentre il mesto senso della messinscena di Scavolini si capisce bene nella scena in cui la Blank guarda un cane mangiare dei resti di carne e, mentre si allontana dall’animale, la sua visione in soggettiva corrisponde, invece, a un avvicinamento a esso. Il fratello Romano Scavolini illumina e coproduce.