Tutta Italia ne parla, e adesso anche il resto del mondo. Il grande Roberto Saviano, giornalista e coraggioso scrittore di Gomorra, ha una taglia sulla sua testa.
Sono ormai due anni che Saviano vive sotto scorta 24 ore su 24. Il clan dei Casalesi, infatti, ha giurato di ucciderlo e negli ultimi giorni pianificava un attentato contro di lui entro fine anno. La sua colpa? Quella di aver acceso i riflettori sulle attività del clan, grazie al successo ottenuto con il suo libro.
Saviano, continua a cambiare località ed identità… un po’ come successe allo scrittore indiano Salman Rushdie dopo aver pubblicato il libro I versi satanici… un’opera che scatenò la collera del regime khomeynista in Iran. Quelli, ritenendolo un blasfemo, hanno giurato di ucciderlo. E’ successo nel 1988.
“Vado via dall’Italia – ha scritto Saviano sul quotidiano La Repubblica – almeno per un po’, non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. In privato sono diventato una persona non bella, diffidente al di la’ di ogni ragionevolezza. Nemmeno una casa vogliono affittarmi a Napoli, appena sanno chi sarà il nuovo inquilino dicono che sono dispiaciuti assai ma non possono. Gli amici mi hanno detto ”ora basta, non ne possiamo piu’ di difendere te e il tuo maledetto libro”.
Il livello di allerta per la sicurezza di Saviano rimane altissimo. Intanto il film Gomorra, diretto da Matteo Garrone, è il candidato dell’Italia per ottenere una nomination agli Oscar come miglior film straniero.
Per saperne di più, visitate il sito ufficiale di Roberto Saviano.