Sammo Hung è un volto poco noto al grande pubblico nonchè un nome pressochè sconosciuto eppure la sua esperienza nel cinema classico di arti marziali cinese e poi in quello più innovativo degli anni ’80 e ad Hollywood sono assolutamente cardinali nell’evoluzione del genere.
Sammo è un attore, regista, stuntman e coreografo che assieme al suo compagno e quasi coetaneo Jackie Chan ha contribuito in maniera determinare ad uscire da quella che si può definire, la prima grande era delle arti marziali sul grande schermo.
Ed è proprio la sua carriera e la sua vita ad essere il simbolo stesso della grande transizione. Diplomatosi all’Accademia dell’Opera di Pechino Sammo viene prestato al cinema come stuntman, poi come coreografo di arti marziali e solo infine come attore. E’ a quel punto che incontra Bruce Lee (al cui fianco recita una piccola parte in I Tre Dell’Operazione Drago) e diventa il portavoce della rivoluzione-Lee nel cinema.
Pur non essendo in alcun modo affiliato al piccolo drago Sammo Hung continua a fare quel che lentamente stava facendo Lee, cioè rendere le arti marziali un linguaggio a sè capace di contaminare altri generi e altri film.
Lungo tutti gli anni ’70 la sua carriera corre parallela e spesso si intreccia con quella di Jackie Chan, cercando di svincolare il cinema cinese dalle grandi opere storiche in mandarino per arrivare ad un nuovo cinema in cantonese di ambientazione moderna e metropolitana che sappia aggiornare l’utilità delle arti marziali al cinema. La sua particolare fisionomia inoltre lo aiuta nel dare un nuovo spolvero ironico al kung fu. Sammo Hung non ha infatti il tipico fisico atletico ma nonostante questo i suoi movimenti sanno essere rapidissimi, ovvio però che il panzuto karateka si presta meglio di altri caratteri ad uno sfruttamento comico che sarà parte del cambiamento.
Nei primi anni ’80 con Jackie Chan e Yuen Biao dà via proprio ad un ciclo di film molto fortunati che costituiscono la base per tutti i futuri sviluppi che diventeranno poi internazionali solo nei primi anni ’90. Se dunque Bruce Lee aveva portato le arti marziali nella modernità sarà il cinema di Sammo Hung (da attore e regista) a renderlo metropolitano e moderno nel linguaggio.