Regia: Alexandre Aja
Cast: Kiefer William Sutherland, Paula Patton, Amy Smart
Durata: 1h 50m
Anno: 2008
Riflessi di Paura è la storia di un uomo (Kiefer Sutherland) che dichiara guerra ad un materiale (gli specchi). Questa in buona sostanza la trama presa in prestito, com’è uso, da una pellicola asiatica (per la precisione Into The Mirror del coreano Sung-ho Kim) colma di riferimenti al sempre più seminale The Ring e incentrata su alcune trovate visive (la stanza degli specchi) che poi nella versione americana non riescono ad avere il medesimo impatto.
Ma se un horror non ha mai avuto bisogno di una trama particolarmente elaborata o particolarmente originale per essere un buon film è anche vero che si tratta forse del genere che più di tutti rischia continuamente di scadere nella schifezza.
Il punto è che il film dell’orrore è fondato su meccanismi abbastanza ripetitivi e ha spesso l’ingrato compito di portare il sovrannaturale nel reale, o quantomeno di farlo credere. Ogni film di paura deve scontrarsi con l’esigenza di mettere un essere umano con cui ci si possa identificare al centro di situazioni che si accaniscano contro di lui. Tutti obblighi che appunto portano i film horror a rischiare facilmente il ridicolo.
E Riflessi di Paura di sicuro nel ridicolo ci cade, purtroppo da metà film in poi si ride apertamente a molte battute e molte prese di posizione dei protagonisti, solo un incredibile e riuscitissimo colpo di coda nell’ultima sequenza impedisce di andarsene dalla sala inveendo contro tutta la troupe. E dico purtroppo perchè a dirigere c’è Alexander Aja, regista di Alta Tensione e del bellissimo remake di Le Colline Hanno Gli Occhi, uno che sembrava avviato ad essere il primo della classe di una nuova generazione di cineasti della paura. Certo nulla è detto e appunto gli scivoloni nel mondo dei film terrificanti capitano.
Chi invece potrebbe non riprendersi è Kiefer Sutherland attore preda di mille alti e bassi che dopo la nuova legittimazione ricevuta dai grandi fasti di 24 ha deciso di tornare al cinema da protagonista ma ha decisamente sbagliato soggetto.