Regia: David Mamet
Cast: Chiwetel Ejiofor, Emily Mortimer, Joe Mantegna, Tim Allen, Rodrigo Santoro, Alice Braga, David Paymer, Ricky Jay, Max Martini
Durata: 99 minuti
Anno: 2008
Sceneggiatore di lungo corso e più occasionalmente regista Mamet intende raccontare dello scontro tra i saldi principi legati alla filosofia del Jiu Jitsu e la gretta realtà fatta di tradimenti, caduta degli ideali e corruzione.
Per farlo crea un personaggio a metà tra ascetismo e eroe americano, un uomo ancora una volta solo (che nel film diventerà ancora più solo) che con la sua palestra insegna a combattere a chi si iscrive ma soprattutto agli esponenti delle forze dell’ordine, per aiutarli a sopravvivere sia con le arti marziali che con la loro filosofia.
Durante il film tutto precipita, i principi del Jiu Jitsu (e più in generale quelli di un onore portato alle estreme conseguenze) sembrano inadeguati alla vita reale, chi li applica viene ripetutamente punito dalla sorte e in modi diversi. Eppure il protagonista persevera fino in fondo arrivando ad un finale inaspettatamente sbrigativo.
Redbelt poteva essere una riflessione complessa e meno noiosa di Ghost Dog su come sia possibile una vita moderna impregnata in un codice d’onore millenario, invece sembra più uno spot al Jiu Jitsu e ai suoi principi.
Poteva essere un bel modo di ritrarre tutto un altro tipo America (il poliziotto coinvolto nella trama non somiglia nè allo stereotipo del poliziotto violento nè tantomeno a quello di quello premuroso cui siamo abituati) e invece finisce per contrapporre buoni virtuosi a cattivi ricchi e avidi.
Poteva essere un’ottima storia con un intreccio ad orologeria in grado di scatenare l’emotività nel finale e invece risolve tutto con una banalità e una rapidità quasi che fa sembrare che abbiano finito i soldi per la pellicola tutto d’un colpo.
E’ una vera occasione persa Redbelt, girato con non troppa abilità (specialmente per i pochi ma importanti combattimenti che sono confusissimi) ma incentrato bene sul dilemma interiore del protagonista in grado di portare addosso il dolore proprio e di tutto un mondo che crede in determinati valori e li vede traditi ogni giorno anche a suo discapito.