Apri gli occhi (Abre los ojos, Spagna 1997 – Fantastico; 115′) di Alejandro Amenàbar con Eduardo Noriega, Penélope Cruz, Chete Lera, Fele Martínez, Najwa Nimri, Gérard Barray.
César, innamorato di Sofia, ha un incidente gravissimo con la sua ex, Nuria: sfigurato ma vivo, al suo risveglio ha strane visioni. Ma non si può sognare ciò che non si è mai visto!
Atto di forza e Hitchcock più Il fantasma dell’opera: per tre quarti è, dopo un inizio da commedia giovanile post-almodovariana, uno sterile e noioso giochino di rimandi e incubi macchinosi che presume di cavare qualcosa di buono dalla confusione (lo spettatore non è messo in grado di capire quale sia la realtà e quale il sogno); nella parte finale Amenàbar, alla sua seconda opera lunga (la prima a essere distribuita ovunque), sfiora – con un congegno onirico pieno di sorprese e di riflessioni sul doppio e sulla morte e la vita nell’aldilà – il miracolo e rivela anche il suo straordinario talento tecnico (si veda la bellissima plongée dall’alto sul ragazzo in procinto di gettarsi dall’edificio) e il senso di raccontare e stupire per puro piacere infantile che ritroveremo in The Others. Capolavoro o aria fritta? Il dubbio resta visto che questo folle calembour è scisso in due parti troppo distanti fra loro, ma come biglietto di presentazione è perlomeno interessante. Acclamato al festival di Tokyo e osannato in patria (a Madrid ha superato gli incassi di Titanic e il regista è stato ribattezzato, in omaggio a Welles, “Orsoncito”): i diritti sono stati immediatamente acquistati da Tom Cruise che ne ha patrocinato il remake americano (Vanilla Sky). Amenàbar, anche co-musicista, compare nella scena della discoteca. Tra i produttori esecutivi Andrea Occhipinti per la sua Lucky Red. Lo sceneggiatore Mateo Gil ha fatto anche da aiuto regista.
Oggi, Mercoledì 13 Agosto, Raiuno, Ore 4,00 (di Giovedì 14 Agosto).