8 ½ (Italia, 1963 – Drammatico; 138′) di Federico Fellini con Marcello Mastroianni, Anouk Aimee, Sandra Milo, Mario Pisu, Claudia Cardinale, Edra Gale.
L’affermato regista Guido Anselmi, “vecchio snaporaz”, è in crisi esistenziale e professionale: non riesce ad iniziare il nuovo film né a dominare o capire le persone che gli stanno accanto. Alla fine, un’illuminazione lo riporta fra i vivi.
Definito dallo scrittore Dino Buzzati “la masturbazione di un genio”, è un funereo film-lapide e il morto è l’uomo moderno, solo e vacuo in un mondo basato sul sesso, i soldi e il successo; ma è anche un saggio compiuto sul cinema e sull’essere artista, nel quale la creazione implica le gioie e le paure più grandi e intense. Ma Fellini non ce la fa ad essere pessimista fino in fondo e così la vita, pur essendo grigia e dolorosa, vale la pena di essere vissuta e merita un bell’8 ½ , perché proprio perfetta non è. Straordinaria l’ipnotica messinscena felliniana che – tra sogni, realtà e ricordi d’infanzia o episodi autobiografici – riesce a rendere dinamici temi statici quali quelli dell’incomunicabilità e dell’inquietudine. Neppure Fellini, però, si sottrae al rischio di un simbolismo troppo accentuato e alla pesantezza di alcune sequenze. Strepitose le musiche (originali e non) di Nino Rota. Il titolo si riferisce anche al fatto che questo film e preceduto, nella filmografia di Fellini, da sette film lunghi e uno corto. Barbara Steele, regina dell’horror di quegli anni, dopo questo film si montò la testa e non accettò più di girare film di serie B, ma ben presto sparì di scena. Oscar ai migliori costumi e al miglior film straniero. Ennio Flaiano propose di intitolarlo La bella confusione, titolo scartato da Fellini perché troppo didascalico. Per sua stessa ammissione, è il film che ha cambiato – più di ogni altro – la vita di Martin Scorsese.
Oggi, Domenica 10 Agosto, Canale 5, Ore 2,30.