Invito a cena con delitto (Murder by Death, Usa 1976 – Commedia; 92′) di Robert Moore con Eileen Brennan, Truman Capote, Peter Sellers, Alec Guinness, Peter Falk, David Niven, Maggie Smith, Elsa Lanchester, James Coco, Nancy Walker, Estelle Winwood.
I cinque detective più famosi del mondo – Sam Diamond (Falk, parodia di Sam Spade ma anche dei duri alla Humphrey Bogart e vestito come il “suo” tenente Colombo), Milo Perrier (Coco, parodia di Hercule Poirot dal cognome della celebre e carissima acqua francese di cui potrebbe essere “goloso”), Dick Charleston (Niven, parodia di Nick Charles con tratti alla Sherlock Holmes), Sidney Wang (Sellers, parodia di Charlie Chan) e Jessica Marbles (Lanchester, parodia di Miss Marple) – sono stati invitati a una cena con delitto, assieme ai loro rispettivi accompagnatori, dal riccone Lionel Twain (lo scrittore Capote) che vuole sfidare la loro intelligenza.
La sceneggiatura di Neil Simon è un capolavoro della mise-en-abyme all’ennesima potenza sul tema della narrativa gialla; la regia del fidato Moore non fa che illustrare degnamente e con una certa abilità il fuoco di fila di battute a denti stretti, geniali trovate (il fatto che il colpevole possa essere ovviamente il maggiordomo) e simpatici colpi di scena; gli attori (elencati nei titoli di testa “in diabolical order”) sono quanto di più eccellente si poteva trovare, Guinness in testa nella parte del maggiordomo cieco dal nome complicatissimo. Certo, il ritmo talvolta lascia un po’ a desiderare, ma il sommo e raffinatissimo divertissement manda all’aria anche gli evidenti difetti: e la morale (chi è l’assassino? forse un possibile lettore, desideroso di vendetta nei confronti della disonestà dei giallisti che risolvono i loro casi senza dare mai la possibilità di intuire il colpevole, che si trasforma così, con la sua macchinazione, in autore onnisciente e, di conseguenza, anche nell’autentico scopritore di sé stesso), intrecciata alla parodia della struttura di Dieci piccoli indiani e all’omaggio esplosivo di dettagli e caratteristiche tecnico-letterarie di quell’universo, invita alla rilettura critica di tutto il film, agisce da dinamite all’interno di un genere ben codificato, smaschera vizi e virtù di esso e delle qualità artistiche dei suoi ideatori, carica il tutto di valenze metaforiche per niente banali, rivela un immenso estro ludico e una colta ironia e ripaga ampiamente di alcune ingenuità/discontinuità. Scenografie domestiche di alta classe, con numerosi preziosismi d’antan. Invariabilmente imitato e riproposto, al cinema come a teatro. Frase di lancio: “morirete dalle risate”; mai fu più vero.
Oggi, Giovedì 3 Luglio, Rete 4, Ore 16,45.