Abbiamo incontrato il regista e i due attori italiani nella capitale in occasione della presentazione di Le cronache di Narnia: Il Principe Caspian, pellicola in uscita sui nostri schermi dal 14 agosto 2008.
Andrew Adamson – Regista
Signor Adamson, potrebbe parlarci della differenza tra gli Shrek che lei ha diretto e i primi due capitoli di Narnia? Come mai, sceglie sempre storie incentrate sul potere della fantasia?
E’ curioso perché i vari Shrek e i due film tratti da Le Cronache di Narnia sono esattamente l’opposto e nello stesso tempo hanno dei punti in comune. Quanto il primo è anarchico, il secondo invece ti racconta una storia piena di fantasia, fede e morale. E’ la fantasia raccontata da due punti di vista opposti. Due film che però riescono ad intrattenere la gente e a farla anche riflettere. Per me il fantasy è un genere che porta la verità emotiva sullo schermo mascherandola da grande spettacolo.
A proposito di Fantasy, dunque… Dopo i fiaschi al botteghino di pellicole come La bussola d’oro o Stardust, pensa che il genere sia in crisi?
Penso che ora la situazione sia molto difficile e delicata per i grandi film di Studio in generale. Non importa se sono fantasy o pellicole d’azione o d’altro genere. Tra gli Studios c’è una competizione pazzesca. Basta notare quanti film realizzati ad alto budget escono negli Usa ogni fine settimana. Una situazione che mette tanta tensione tra i produttori!
Sergio Castellitto (Miraz) e Pierfrancesco Favino (Tenente Glodzelle)
Cosa pensate di questi vostri personaggi cattivi? Quali sono state le vostre ispirazioni per i ruoli?
Pierfrancesco Favino: Come ben sapete, un ruolo da cattivo per un attore è bellissimo. Sono divertenti, piacevoli. Penso che interpretare un cattivo sia una risorsa per un essere umano. Uno dei miei cattivi preferiti è Spencer Tracy in Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Victor Fleming. In quel caso lo stesso uomo offre due lati della stessa medaglia: il cattivo e l’eroe. Per capire fino in fondo chi sono davvero i cattivi, la cosa più importante è slegare la cattiveria dalla morale.
Sergio Castellitto: Il cattivo ha sempre le sue ragioni. Il mio cattivo preferito al cinema è Charles Laughton. Adoro la sua l’ironia, la spietatezza, l’intelligenza, l’acutezza che ha sempre messo nei cattivi che ha interpretato e che hanno fatto la differenza.