Regia: Peter Segal
Cast: Steve Carell, Anne Hathaway, The Rock, Alan Arkin, Terence Stamp, James Caan, Masi Oka
Durata: 110 minuti
Anno: 2008
Tutto viene da Mel Brooks e dal suo Get Smart, una serie televisiva andata in onda per 4 stagioni nella seconda metà degli anni ’60 poi diventata un film nel 1980 e in seguito anche un tv-movie.
Adesso torna sullo schermo con Steve Carrell, Anne Hathaway e Dwayne “The Rock” Johnson, in un film che si annunciava abbastanza scialbo e che invece ha più di un asso nella manica. Certo rimane un’opera scritta da due sceneggiatori che vengono dal mondo televisivo e dunque ha tutte una serie di limitazioni di carattere meramente cinematografico. Detto in parole povere è diretto semplicemente puntando la macchina da presa sugli attori, non c’è un uso propriamente detto della colonna sonora, del montaggio della fotografia ecc. ecc. Tuttavia la comicità è inaspettatamente fresca e coinvolgente, nonostante uno Steve Carrell sottotono.
Le gag funzionano e quando questo accade c’è poco da fare. Funzionano abbastanza tutte quante da quelle più scontate a quelle meno ovvie, dalla botta in testa al raffinato gioco di parole. Soprattutto Agente Smart ha il pregio di non adagiarsi sul concetto di parodia.
Pur avendo fermamente in testa di fare il verso al cinema e alla televisione di spionaggio, da James Bond a Dragnet, Agente Smart non eccede mai nella carnevalata e non carica mai il modello originale, bensì pensa solamente ad essere un film di spionaggio a sè stante, dove però accadono cose impreviste.
E’ il modello classico di Mel Brooks in fondo, creare dei film dotati di una propria trama che non facciano il verso palesemente citando altri film ma che girino comicamente intorno ad un genere e ai suoi topoi. Cosa che accade anche Balle Spaziali nonostante i molti e palesi riferimenti a Guerre Stellari.
La notizia comunque mi sembra sia che ufficialmente The Rock viene sdoganato come attore caratterista. Non più maschera muscolosa o iperbolico cattivo, ma personaggio a tutti gli effetti, in sala in italia con ben due film, questo e Cambio di Gioco. Forse l’unico wrestler capace di operare in pieno il passaggio dalla finzione teatral-coreografica della lotta libera alla finzione del cinema.