Nuova puntata in arrivo dal pressbook di Wanted, lunghissimo e pronto a raccontarci miliardi di particolari che mai avremmo scoperto senza il suo aiuto.
La puntata di oggi è dedicata ai set del film, sparsi in giro per il mondo… buona lettura, e a domani!
Uno dei fattori importanti rispetto alla decisione di girare a Praga, riguardava la varietà architettonica della bella capitale, dalle Beaux Arts all’Industriale Comunista, che ha infatti offerto diverse locations con stili diversi per le due fasi del film (scandite dall’ l’ingresso di Wes dal mondo “reale” a quello della Confraternita).
Oltre alla fabbrica di zucchero, Praga ha fornito anche altre importanti location: il famoso Stadio Strahov, il più grande del mondo, con 220.000 posti; il castello Křivoklát, a 40km ad ovest del centro della città, iniziato nel 13° secolo e ristrutturato varie volte (l’ultimo restauro risale al 19° secolo); e altre località minori (un binario ferroviario in disuso, una vecchia fabbrica di vini).
Una delle sequenze più spettacolari, in cui il treno deraglia e le automobili precipitano nel burrone — è stata girata in Romania. Il supervisore delle location Sharp commenta: “Abbiamo visitato diversi precipizi, effettuando sopralluoghi dalla Norvegia al Cile, per valutare quale sarebbe stato più adatto al film, dal punto di vista del colore e delle dimensioni. Doveva essere un tipo di roccia ‘europea’, perché il film intende documentare con precisione il viaggio di Wesley, e i suoi spostamenti, curando anche questi dettagli”.
Per radicare la storia a Chicago, la produzione si è trasferita da Praga (al termine della fotografia principale) nella cosiddetta Windy City, in cui sono stati girati gli esterni e l’azione. La fotografia dell’unità principale è durata due settimane, periodo durante il quale sono state girate la maggior parte delle sequenze degli inseguimenti in auto (nonché la scena che mostra la famosa strada a due piani di Chicago, la Wacker Drive, di cui la produzione ha potuto utilizzare la parte inferiore, la Lower Wacker). Immagini della Jolie, McAvoy e Kretschmann che girano queste scene in automobile sono apparse regolarmente nei notiziari locali e sono state diffuse anche su Internet.
A prescindere dalla location, tuttavia, la visione del mondo di WANTED è quella di Wesley, e questo significava rappresentare i suoi pensieri, i suoi sentimenti… e un problema in particolare.
Nella sua vita precedente, Wesley soffre, così come molti, di ansia e insicurezza. Il suo cuore batte velocemente e subisce cambiamenti fisici e fisiologici, imputando tutto ciò a un forte attacco d’ansia.
Ma dopo essere stato introdotto nella Confraternita tramite Fox, Wesley apprende che la sua condizione in realtà è genetica, che gli è stata trasmessa dal padre… e che ovviamente non è una maledizione, bensì un dono. Con il cuore all’impazzata, carico di adrenalina, il suo mondo interiore accelera mentre il mondo esterno rallenta quasi fino a fermarsi.
Benvenuti nella Modalità Assassina.
Questo è un tratto distintivo dei membri della Confraternita, che vedono le cose più chiaramente rispetto a una persona normale. Se il mondo si muove come una lumaca, l’assassino ha più tempo di pensare, decidere e agire. Vivendo in questa modalità, il combattente può distinguere la realtà che lo circonda con la massima precisione, e quindi prendere decisioni di vita o di morte con chiarezza e tranquillità.
Dal punto di vista visivo, è stato piuttosto complesso creare la Modalità Assassina e Bekmambetov voleva che fosse in linea con lo stile creato per WANTED e cioè che ogni effetto avesse una base emotiva. Ergo, se Wesley si trova nella Modalità Assassina, il regista voleva che anche il pubblico si trovasse in quella modalità, non solo in veste di semplice spettatore. E malgrado tutti i membri della Confraternita possano entrare nella modalità, il pubblico la vive solo dal punto di vista di Wes.
Spiega McAvoy: “All’interno della mitologia del film, i sensi degli assassini della Confraternita si amplificano e il loro cuore raggiunge i 400 battiti al minuto. Non sono superuomini e non hanno superpoteri, ma vedono le cose più velocemente e più chiaramente, anche se la facoltà di prendere una decisione così veloce potrebbe essere considerata sovrumana”.
Bekmambetov ama superare i propri limiti — ma come fare a sfidare le leggi della fisica? Perché no? Lui e il direttore della fotografia Mitchell Amundsen hanno creato una ripresa particolare per le scene in cui vengono piegati i proiettili (ancora una volta, con il supporto degli effetti visivi). McAvoy spiega questa tecnica: “I membri della Confraternita possono piegare i proiettili perché le loro armi possiedono camere a scoppio, con tamburi senza scanalature, che consentono al proiettile di formare una spirale quando viene sparato. Quindi secondo la nostra teoria, ciò significa che muovendo il polso come per giocare a tennis, il proiettile colpisce il bersaglio seguendo una traiettoria ricurva. Si può aggirare agli oggetti. Al posto di muoversi per centrare il bersaglio, è sufficiente che si muova il braccio”.
McAvoy e Bekmambetov hanno trascorso diverso tempo per sviluppare la tecnica fisica secondo la quale si possono piegare i proiettili. Il loro scopo era creare un’azione “esaltante, funzionale e fluida”. Diverse troupe sono state coinvolte in questa ricerca per creare un movimento che, sia dal punto di vista degli effetti della camera che di quelli visivi, sembrassero completamente possibili e non irreali (ma non interpellate un esperto di fisica o un professore di scienza sulla plausibilità di tutto ciò…)
Jolie commenta: “Forse sono l’unica persona che ha trovato i proiettili pieghevoli la cosa più difficile da rendere nel film. Sembra una cosa assurda, ma quando il personaggio di Morgan Freeman spiega come funziona, è quasi credibile!”.
Interviene McAvoy a sfatare definitivamente questa teoria: “Ragazzi, mi dispiace, è tutto inventato! Non provateci neanche, perché non funziona, ok?”
To Be Continued…