Regia: Carlo Vanzina
Cast: Lino Banfi, Enrico Brignano, Ezio Greggio, Nancy Brilli, Anna Falchi, Massimo Ceccherini, Maurizio Micheli, Luigi Proietti, Alessandro Paci, Enzo Salvi, Biagio Izzo, Victoria Silvstedt, Alena Seredova, Marisa Jara, Riccardo Rossi, Paola Minaccioni
Durata: 115 minuti
Anno: 2008
I Vanzina è tutta la vita che rincorrono la commedia all’italiana, fin da quando erano giovanissimi e alcuni successi li mettevano decisamente a segno. Cercano un cinema agrodolce che parli di Italia, di italiani, di memoria e di emozioni ma sempre con l’ironia e alle volte con la risata grassa. Sono più di vent’anni che cercano quest’equilibrio, distinguendosi per scrittura, personalità e iter produttivo da tutto il resto della produzione “popolare” nostrana. Lo cercano ma non lo trovano.
Un’estate al mare non fa ridere, lo possiamo dire in tutta tranquillità o meglio fa ridere quanto i precedenti film dei figli di Steno. Se si esclude il fenomenale frammento finale con protagonista Proietti, che però è una variazione su un testo di Dino Verde che lo stesso Proietti già aveva portato a teatro, il film non regala che situazioni trite e personaggi prevedibili spalmati (com’è uso vanziniano) un po’ in tutte le parti d’Italia. Ci sono forti riferimenti all’attualità, specialmente calcistici, un abuso delle variazioni sul tema del tradimento, movimenti intestinali (sullo schermo intendo) e la solita indulgenza verso “i vizi italici”.
Quello che è un po’ più nuovo (ma in fondo è solo il punto di arrivo di una tendenza in atto da un po’ di tempo nei film dei fratelli) è il citazionismo spinto. In forte ritardo su tutto il postmoderno ora anche i Vanzina guardano indietro al proprio cinema, ai propri attori e alla produzione italiana.
Molti episodi del film sono basati su altre storiche commedie italiane, gli attori come Ezio Greggio o Lino Banfi riprendono ammiccando i loro tormentoni di vent’anni fa (“Non ce la fa! Non ce la fa!“) ma tutto è esplicito, tutto è esibito, tutto è facile. Come è poi il resto di un film in cui le morali e i significati vengono detti a parole buttati in faccia allo spettatore come nell’intervista finale al personaggio di Proietti.
Va però sottolineato come sia encomiabile lo sforzo di allungamento della stagione cinematografica anche all’estate, una cosa doverosa che non si capisce come mai da noi non riesca. Certo però che forse sono un po’ esagerate le affermazioni di audacia dell’operazione che vanno facendo registi e produttori. Cose più grandi escono ancora più tardi (su tutti Il Principe di Caspian e Il Cavaliere Oscuro).
Ad ogni modo l’esperimento Un’Estate Al Mare sarà un banco di prova importante e non a caso riassume in una struttura ad episodi un numero altissimo di personaggio di richiamo. Ci sono tutti tranne i due simboli del Natale al cinema (Boldi e De Sica), un po’ per esclusive con il clan De Laurentiis e un po’ per impegni. Ma forse è anche meglio così.