L’uomo che sussurrava ai cavalli (The Horse Whisperer, Usa 1998 – Sentimentale; 160′) di Robert Redford con Robert Redford, Kristin Scott Thomas, Sam Neill, Dianne Wiest, Chris Cooper, Cherry Jones, Scarlett Johansson.
Per curare tanto l’infelicità della figlia quanto la sua causa diretta (il suo cavallo moribondo), una dona tutta lavoro e cellulare si reca nel Montana da Tom Booker, noto guaritore e psicologo di anime equine; ma anche umane, forse, visto che la vita della donna, grazie a lui, cambierà e in meglio.
Dell’insignificante best-seller di Nicholas Evans (chi se lo ricorda oggi, soltanto dieci anni dopo?), Redford sceglie le pagine più belle, taglia in maniera salutare la storia, stravolge il finale e si concentra sui personaggi e sulle persone. Il film, scritto da Eric Roth e stupendamente montato (si veda la scena iniziale dell’incidente), ne guadagna eccome anche se non arriva a essere né un melodramma contenuto alla Clint Eastwood, cosa che ambirebbe più essere forse, né un coming-of-age per la mezza età. Eccessiva, in ogni caso, la durata. In piena adolescenza non ancora glamour, Scarlett Johansson fa la sua prima importante apparizione.