Regia: Rolf De Heer
Cast: Nigel Lunghi, Paul Blackwell, Magda Szubanski
Durata: 83 minuti
Anno: 2007
Grandissima e cocente delusione Dr. Plonk! Già visibile all’ultima Festa Del Cinema di Roma esce ora al cinema per la Fandango (Domenico Procacci non è solo distributore ma anche produttore esecutivo del film).
Tenersi alla larga amanti del muto! Pur se siete pronti ad un’intelligente presa in giro o ad un omaggio accorato. Dr. Plonk è in realtà un esercizio di stile, una ricerca sistematica dell’antico nel nuovo che non va da alcuna parte.
Intendiamoci non si tratta certo di un fallimento totale. In molti punti il film azzecca molti elementi e molte caratteristiche del linguaggio del cinema muto, ma in tantissimi altri no e ha poco senso rappresentare la realtà (specialmente quando devia su quella moderna!!) con tecniche antiche nemmeno ben fatte.
La composizione di molte inquadrature è decisamente anni ’20 (ma non europea) ma poi la recitazione scimmiotta solo quella dell’epoca risultando alla fine comunque moderna. La stessa cosa si può dire del montaggio usato in maniera assolutamente contemporanea ma solo per simulare e male quello degli anni ’20 e così la fotografia, giustamente fatta di piani lunghi ma poi molte volte stretta sui volti con pochissima profondità, cosa impensabile agli albori del cinema. E poi dal film sembra che a fare film muti siano stati unicamente Chaplin e Melies….
Non dico che doveva essere perfetto, il film può essere in qualunque modo lo voglia l’autore, ma è proprio De Heer che lo voleva perfetto e non ci è riuscito!
Esistono molti film che si guardano indietro elaborando le tecniche passate che sono delle ottime prove e questo perchè non scimmiottano il passato ma lo rappresentano aggiornandone il linguaggio con cognizione di causa, scegliendo accuratamente dove essere moderno e dove no senza mai cercare di fare ciò a cui non si arriva.
Dr. Plonk non è divertente come film, non è interessante come esperimento e soprattutto è troppo lungo e noioso.